Regia di Peter Ustinov vedi scheda film
Film di soli uomini per soli uomini.
Si inscrive nel filone del grande cinema d'avventure via mare, Billy Budd, assieme a Moby Dick, 20000 leghe sotto i mari e ovviamente ai film a tema ammutinamento come il Bounty e L'ammutinamento del Caine, ma con molta meno azione e molto più concetto. I fatti: durante le guerre napoleoniche, sul vascello britannico Avenger, spadroneggia il maestro d'armi Claggart (il sempre sulfureo Robert Ryan), detestato da tutto l'equipaggio. Solo il giovane Billy Budd (l'angelico Terence Stamp alla sua prima apparizione sul grande schermo) sembra provare della compassione per l'uomo. Claggart, nella sua perversione, sviluppa particolare antipatia per Billy, al punto di denunciarlo al comandante (il pingue Peter Ustinov, che dirige se stesso) con una falsa accusa di sobillare la ciurma ad ammutinarsi. Billy colpisce ingenuamente il calunniatore, uccidendolo. La corte marziale è attesa da un penoso compito: assolvere o condannare?
Sembra essere uno di quei western esistenziali e atemporali di John Ford, nei quali l'uomo si ritrova compresso in un amletico dilemma, fra legge morale e legge positiva, fra la coscienza e il dovere, fra l'appartenenza al genere umano e l'appartenenza ad un corpo militare. E' un cubo di Rubik senza soluzione. Il comandante ha la certezza che comunque sceglierà, sbaglierà. Nondimeno, è costretto a decidere ciò che non vorrebbe, il che conduce all'inevitabile tragedia. In pochi altri film si respira così tanto la gravitas dell'essere uomini - dell'essere maschi - inchiodati alle proprie responsabilità dai galloni che si indossano. La legge dell'uomo, la civiltà, gli apparati, le burocrazie, diventano un errore della storia nel momento in cui un uomo deve consapevolmente rinnegare la propria coscienza. Film di soli uomini per soli uomini.
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