Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film
Bello, ma dei tre secondo me il meno bello. Anche qui sono il caso e le coincidenze a farla da padrone, a volte persino misteriose e inspiegabili (come il caso dello stesso episodio capitato a due persone diverse a distanza di anni). Irene Jakob è l'indiscussa protagonsita di questa vicenda complessa ed evanescente, dove si intrecciano destini diversi, anche di persone che non compaiono mai nell'obiettivo. I personaggi, come negli altri due film, sono interessanti e ben definiti. Il fidanzato di lei, benché non compaia mai e si senta solo al telefono, finisce per essere importante nella storia e ben approfondito psicologicamente: si pensi alla sua gelosia ossessiva, ai suoi silenzi, alla vita che lo tiene lontano dalla ragazza; e poi l'effetto che tutto questo ha su di lei. Per restare nell'ambito dei personaggi, quello di Trintignant è secondo me non del tutto riuscito. Ha accenti realismo e credibilità non da poco, ma per certi aspetti mi sembra troppo debordante in varie direzioni, che a volte sono non approfondite o confuse. Anche le sue azioni mi sembrano ispirate da una logica non sempre chiara: lo spiare, l'autodenunciarsi, le sue deduzioni sugli spiati, ecc...
Al di là di questo, il regista polacco sa conferire fascino a anche a questo capitolo della sua trilogia. Su tutto aleggia una lieve aria di mistero e di indeterminatezza, e non si sa mai la direzione che prenderà la trama di sviluppo in sviluppo. La realtà e il senso delle vicende umane dovevano essere per Kieslowski un enigma indecifrabile, che pure si sforzava senza sosta di capire. E comunque i suoi sforzi fanno trapelare un'oscura consapevolezza che un senso e una logica devono pur esserci, di cui le coincidenze sono forse un indizio. Il caso sembra regnare sovrano, però manovrato da una qualche logica.
Irene Jacob è decisamente brava e molto espressiva, oltre che di una bellezza notevole. In molte scene è interessante contemplare le sfumature che le emozioni, i sentimenti e i pensieri hanno sul suo volto.
In generale, questa trilogia è secondo me tra i migliori esiti di Kieslowski.
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