Un gruppo di persone, vestite con tute e con il volto coperto, sta avanzando in una regione deserta fino al mare. Sono comparse di un film di fantascienza. L'operatore comunica al regista di essere rimasto senza pellicola: la lavorazione si ferma. La troupe è alloggiata in un cadente albergo sulla riva dell'oceano, in Portogallo. Il regista Fritz tenta di mettersi in contatto con il produttore a Los Angeles e, non trovandolo, parte alla volta della città americana. Wenders firma uno dei suoi capolavori (Leone d'oro a Venezia) tra intimismi esasperati e riflessione, amarissima, sul cinema e sulla morte. Fotografia di Henri Alekan e ruolo di rilievo per il regista Fuller.
Un'opera meta-cinematografica da cui trasuda un irrinunciabile desiderio di fare film. La trama gialla del film fa solo da contorno a una storia che, trovando il suo asse portante negli attori (ottimi) e nei personaggi, sviluppa una riflessione sulla Settima Arte, in particolare sui suoi mezzi espressivi e sul suo rapporto con le grandi produzioni.
Wenders, passati i tempi di "Nel corso del tempo", ma fortunatamente non ancora dedito, come fosse un birdwatcher in fervida attesa, alla contemplazione dei voli angelici, confeziona probabilmente il suo miglior film degli anni Ottanta.
minimalista, in modo abb estremo. o lo si ama o lo si odia. io sono d'accordo con la redazione. molto buono. anche se l'apice secondo me wenders lo tocca con il film successivo.
Mi riallaccio al discorso fatto da HAL 900 qui a fianco, a proposito della necessità per il cinema di una visione, più che di una storia. Il succo del film viene infatti condensato nel dialogo finale fra il regista tedesco e il produttore americano, in cui vengono messe a confronto due concezioni, due modi di fare cinema, quello europeo e quello americano. Il produttore rimprovera… leggi tutto
Il finale e' molto bello, ma il resto e' molto confuso e... "inutile" (lo dice uno che pensa che in "Nel corso del tempo" non ci sia 1 fotogramma inutile), pretenzioso... questa mania di Wenders di parlare sempre di cinema nel cinema, di fare film auto-referenziali non mi piace molto. Decisamente, non il miglior Wenders. leggi tutto
Dopo la bella trilogia della strada (Alice nelle città, Falso movimento, Nel corso del tempo, tutti girati fra il 1973 e il 1976), essendosi nel frattempo guadagnato una fama internazionale, Wenders decide di sbarcare negli Usa. La sua carriera ha un inziale sbandamento (i non troppo riusciti L'amico americano e Hammett, il poco personale, ma decisamente migliore, Nick's movie), poi ecco… leggi tutto
Reduce della travagliata esperienza con il produttore Francis Ford Coppola sul set di Hammett – Indagine a Chinatown, progetto su commissione, Wim Wenders dirige uno degli omaggi più sentiti al mestiere del regista, da cui trasudano un’immensa passione per l’arte cinematografica e un irrinunciabile desiderio di fare film. La trama gialla dell’opera, evidente…
L'estate scorsa, a fine agosto, mi sono trovato a passare da Ginevra, dormendo una notte a casa di un amico regista che mi ha accolto a braccia aperte ma mi ha anche avvisato: "domattina però preparati…
In attesa di vedere The shape of water, vincitore del Leone d'oro a Venezia, ho ripercorso la storia del Festival e ho scelto i miei 10 preferiti tra i film che si sono aggiudicati l'ambito riconoscimento.…
Una raccolta sui film in cui vengono raccontati i retroscena, i dietro le quinte, i trucchi, la lavorazione, le storie degli attori durante il lavoro: tutto ciò che riguarda la costruzione dell'opera…
Oggi, 31 agosto 2016, inizia ufficialmente la 73esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Un'edizione un po' particolare quest'anno. Infatti, l'intero Paese è ancora addolorato per il terremoto della…
Playlist composta da film in cui i protagonisti sono registi, reali (come Howard Hughes in "The Aviator") o fittizi (come Guido Anselmi in "8 1/2"), alle prese con le loro "creature".
Il giorno seguente non morì nessuno
J.Saramago, As intermitências da morte
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San Benedetto del Tronto, Marche, Italia,…
Cinema sul/nel cinema: autobiografico, personale, terribilmente autoreferenziale. Wenders crea un'opera ambiziosa che in due ore rischia di incartarsi più di una volta, ma ne esce fuori miracolosamente con trovate accattivanti, la classe non è acqua... Tuttavia il gioco mi ha annoiato e i momenti down dominano il discorso metacinematografico che stenta ad emozionare, fra…
Cinema nel cinema per questo “viaggio” di Wim Wenders tra Europa (occidentale) e Stati Uniti (quella Los Angeles mecca storica del cinema a stelle e striscie) all’inseguimento del suo alterego filmico impegnato a salvare un’opera che rischia di rimanese incompleta.
Portogallo, in una località fatiscente non troppo lontana da Lisbona, e con sbocco sull’oceano, Friedrich (Patrick…
Dopo la bella trilogia della strada (Alice nelle città, Falso movimento, Nel corso del tempo, tutti girati fra il 1973 e il 1976), essendosi nel frattempo guadagnato una fama internazionale, Wenders decide di sbarcare negli Usa. La sua carriera ha un inziale sbandamento (i non troppo riusciti L'amico americano e Hammett, il poco personale, ma decisamente migliore, Nick's movie), poi ecco…
Mi sono andato a ripassare tutti i Leoni d'oro assegnati alla Mostra Internazionale Cinematografica di Venezia dal 1949. Nei casi elencati mi sono chiesto chi fosse la giuria...
Cinema cannibale, che si nutre di se stesso. Cinema che racconta il cinema, che mostra il cinema, che mostra il farsi del cinema. Storie contenute dentro a storie che parlano di storie che si riferiscono a storie....…
Per rimediare ai toni leggerini della precedente play, che come previsto non sono riusciti a resuscitare lo spirito ludico della community, mi lancio adesso in una play serosissima e che pretende…
Per la prima volta "pieghiamo" la taglist a un uso differente, un po' bizzarro ma speriamo gradito. Vorremmo offrire questo spazio per permettere a ciascuno di dedicare un augurio al cinema, al mondo, all'Italia,…
Mi riallaccio al discorso fatto da HAL 900 qui a fianco, a proposito della necessità per il cinema di una visione, più che di una storia. Il succo del film viene infatti condensato nel dialogo finale fra il regista tedesco e il produttore americano, in cui vengono messe a confronto due concezioni, due modi di fare cinema, quello europeo e quello americano. Il produttore rimprovera…
Il finale e' molto bello, ma il resto e' molto confuso e... "inutile" (lo dice uno che pensa che in "Nel corso del tempo" non ci sia 1 fotogramma inutile), pretenzioso... questa mania di Wenders di parlare sempre di cinema nel cinema, di fare film auto-referenziali non mi piace molto. Decisamente, non il miglior Wenders.
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Commenti (3) vedi tutti
Un'opera meta-cinematografica da cui trasuda un irrinunciabile desiderio di fare film. La trama gialla del film fa solo da contorno a una storia che, trovando il suo asse portante negli attori (ottimi) e nei personaggi, sviluppa una riflessione sulla Settima Arte, in particolare sui suoi mezzi espressivi e sul suo rapporto con le grandi produzioni.
leggi la recensione completa di rickdeckardWenders, passati i tempi di "Nel corso del tempo", ma fortunatamente non ancora dedito, come fosse un birdwatcher in fervida attesa, alla contemplazione dei voli angelici, confeziona probabilmente il suo miglior film degli anni Ottanta.
commento di sasso67minimalista, in modo abb estremo. o lo si ama o lo si odia. io sono d'accordo con la redazione. molto buono. anche se l'apice secondo me wenders lo tocca con il film successivo.
commento di pea