La recensione su Vestito per uccidere

di undying

5 stelle

Terzo titolo di rilievo nella filmografia di De Palma, cineasta che (qui più che mai) guarda ad Hitchcock e ad Argento, elaborando però in maniera personale, e unica, le suggestioni di riferimento.

Kate (Angie Dickinson) è una donna matura, madre, ancora molto attraente, che sta vivendo una insoddisfacente relazione di coppia. Motivo per cui frequenta uno psicologo, il dottor Elliot (Michael Caine). Kate, per trovare certezze (e magari ancora piacere), si concede ad un uomo incrociato -occasionalmente- in un galleria d'arte. Dopo un caldo approccio in taxi, la coppia improvvisata ripara in casa di lui. È proprio uscendo dall'appartamento dell'uomo che Kate subisce una mortale aggressione in ascensore. Liz (Nancy Allen), prostituta in libera uscita con un cliente, è casuale testimone oculare del delitto. Assieme al figlio di Kate si ritrova ad indagare per dare un volto all'omicida: una bionda che ha la passione per il rasoio.

Nel 1980 Brian De Palma ha già in curriculum diverse regie, anche se solo un paio memorabili: Le due sorelle e Carrie. Con Vestito per uccidere da corso al terzo titolo di certo rilievo nella sua filmografia e inizia un vero e proprio itinerario thriller, emulativo nella confezione, che guarda al passato (Hitchcock) e al presente (Argento). Inevitabile non riconoscere in questi due autori la fonte di ispirazione che guida la mano di De Palma. Qui, inoltre, il regista consolida anche la collaborazione con Pino Donaggio, autore musicale destinato a collaborare (con ottimi risultati) più spesso con De Palma.

Forte di un interprete di prestigio (Michael Caine) e di un'affascinante attrice matura ma ancora molto sensuale (la Dickinson sfoggia un fisico che prevale -ed oscura- persino su quello di Nancy Allen, all'epoca giovane moglie del regista), De Palma imbastisce una pellicola dai toni ondivaghi, ovvero in grado di passare da colpi di genio (l'intera sequenza di approccio nella galleria d'arte, solo per la quale alla Dickinson spetterebbe un Oscar) a piatte e prevedibili calate di tono (la parte centrale e il ruolo, quasi comico, di Dennis Franz come maldestro investigatore). Premesso, quindi, che il film merita la visione, va pure aggiunto che soggetto e sceneggiatura (come di consueto frutto del regista) presentano notevoli lacune e diverse cadute di stile: per come viene superficialmente trattato il tema della transessualita' e, con forte effetto depotenziante, per la facile identificazione dell'identità del killer, o meglio dell'alter ego in tacchi a spillo. La critica del tempo denunciava le carenze dei personaggi, nei film di Dario Argento, in fatto di verosimiglianza. Se ci si sofferma a valutare le motivazioni dell'omicida in Vestito per uccidere, non vi sono dubbi sulla plausibile dinamica psicologica che arma la mano a Monica Ranieri, il dottor Casoni, Nina e Marta. Diverse considerazioni, invece, vanno fatte sul versante della tecnica per come -magnificamente- il cineasta riesce a realizzare inquadrature ricercate e finissime, facendo personale uso di dolly sovrastanti attori e scenari, sinuosi carrelli e intriganti split screen (leit motiv dell'autore). In sintesi ci troviamo di fronte ad un'opera di rilievo nella filmografia di De Palma, anche se (forse) eccessivamente sopravvalutata (all'epoca dell'uscita e ancora oggi).

Curiosità

Il film è spesso citato in relazione alla pellicola diretta da Carnimeo (Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?) in quanto presenta un delitto (iniziale) all'interno di un ascensore, vittima la bravissima Angie Dickinson, molto simile a quello proposto nel titolo italiano.

Bian De Palma: "riflesso d'argento" ?
(Dichiarazioni di Dario Argento in relazione alle citazioni "filmiche" di Brian De Palma).
"Lui (Brian De Palma, n.d.r.) riprende l'atmosfera dei miei film, il modo di usare la musica. Si nota soprattutto nei suoi thriller o nei film più vicini all'horror. Lui nega, ma secondo me è evidente. Vestito per Uccidere è veramente un film alla Dario Argento. Me lo ha confidato anche Nancy Allen, la sua ex moglie, che lui ha tutte le cassette dei miei film. Credo se le sia studiate bene." (Fonte: Nuovo Cinema Inferno - L'Opera di Dario Argento).