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Fragole e sangue

Regia di Stuart Hagman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Fragole e sangue

di ethan
6 stelle

TFF 34 - CINQUE PEZZI FACILI

 

 Simon (Bruce Davison) è uno studente universitario a San Francisco, disinteressato alla politica, che viene coinvolto dal compagno di stanza Charlie (Danny Goldman) a partecipare all'occupazione delle aule del Campus dove alloggiano per sostenere la causa contro la decisione di destinare parte dei terreni ai militari e non alla minoranza di colore. Il giovane e il suo amico partecipano piuttosto distrattamente alla disputa e sono più che altro interessati alla conquista delle ragazze che fanno parte della sommossa, che si allarga sempre più, coinvolgendo un numero crescente di studenti, fino a provocare l'intervento della Guardia Nazionale, che risolverà l'impasse con l'uso di robuste dosi di violenza.

 'Fragole e sangue', tratto dall'omonimo (in originale) romanzo di James Kunen, è diretto dall'esordiente dalla breve carriera al cinema Stuart Hagmann (girerà un solo altro lungometraggio, 'Jackie'), che per tutta la pellicola, finale escluso, gira un'opera con toni da commedia tutto sommato scanzonata, attraversata da una serie di brani epocali e segnata da una dose di ribellismo all'acqua di rose, con il protagonista, Simon, che si intrufola nella contestazione, come accennato sopra, motivato non da chissà quali esigenze politiche o umanitarie ma attirato dalle grazie di Linda (Kim Darby), che ben presto contraccambierà l'interesse del giovane.

Il film segue il nascere del loro rapporto e, in parallelo, la protesta studentesca che in quegli anni (il film è del 1970) montava sempre più diffusa a macchia d'olio in tutti i campus a stelle e strisce, specialmente contro il prolungato intervento americano in Vietnam.

La violenza, finora assente, fa capolino bruscamente nella celebre, estenuante (dura circa una decina di minuti) ed efficacissima sequenza che chiude il film, improntata su un realismo documentario, con utilizzo della camera a mano per sottolineare la concitazione del momento e la ferocia dei metodi usati dalle forze impiegate per ripristinare l'ordine, e di un'audio che mescola le note di 'Give Peace a Chance' con le grida degli studenti e il rumore sordo delle manganellate dei militari. La scena vale più del film intero, che è più celebre che complessivamente riuscito.

Bravi comunque tutti gli interpreti e splendida la colonna sonora, con l'incipit sulle note di 'The Circle Game' di Joni Mitchell, cantata dall'attivista dei diritti dei nativi Buffy Sainte-Marie.

Voto: 6,5 (v.o.s.)

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