Regia di Stuart Hagman vedi scheda film
Simon, per piacere e per amore, scopre e conosce cosa significano ideale e indignazione. E' un racconto di formazione in salsa hippie-rock'n'roll, liberale e libero (anche stilisticamente) come il periodo storico che rappresenta. Sarà anche stato realizzato sulla scia di "Easy Rider", ma evidentemente allora gli americani i film su commissione li sapevano fare.
Alternando lunghe zoomate e una sceneggiatura a incastro, che distribuisce i dialoghi anche nei cambi di scena, in maniera da rendere tutta la pellicola molto lineare e scorrevole, Hagmann racconta con uno sguardo divertito ma profondamente analitico l'intolleranza politica, il rispetto di un mito ideale e giovani che stanno imparando a smettere di sognare. Sesso e droga in allegato, la gioventù è bruciata ma tallonata nella sua vivacità ribelle, il ritmo non falla un attimo, e l'America ne esce distrutta. Indimenticabile la sequenza in cui il droghiere invita il protagonista a rubare dal suo negozio per riscuotere l'assicurazione, oppure quella in cui il frate che trasporta il cartello con scritto "Peace" colpisce con lo stesso un poliziotto. Il finale è ancora d'effetto, un riassunto di quello che sarà poi "Diaz - Don't Clean Up This Blood", di Vicari. Ma almeno questo ha dei bei personaggi, a cui ci si può affezionare. Musica grandiosa, da Lennon a Neil Young.
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