Regia di Giorgio Bianchi vedi scheda film
Un filmetto e nulla più, una commediola d’ambientazione militare, capostipite di un genere che partorirà titoli ben più modesti e volgari. Si lascia vedere, per esempio in un pomeriggio afoso d’estate, in virtù delle prestazioni di attori come Vittorio De Sica e Gino Cervi, nonché per la fotografia di una Roma in bianco e nero che fa sempre piacere rivedere. A parer mio, il personaggio più interessante è interpretato da Renato Rascel: un soldatino obiettore di coscienza ante litteram, che si innamora della giunonica figlia di un colonnello. All’epoca, l’obiezione di coscienza era punita dai tribunali miltari con pene reali che andavano fino a due anni di carcere. Rascel, grande attore quando, come in questo caso, non gigioneggia, riesce ad essere contemporaneamente ingenuo e anticipatore di idee che riusciranno ad affernarsi solo negli anni ’70. La sua genuina recitazione m’induce ad assegnare tre stelle ad un film che, obiettivamente, ne merita solo due.
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