Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Andro' controcorrente, ma e' un film lunghissimo e noioso, mal recitato, a tratti ridicolo e inutilmente kitsch.
Avevo 20 anni quando vidi al cinema questa versione di Dracula diretta dal grande Coppola. Non nego che all'epoca rimasi affascinato dall'impatto visivo che offre questa pellicola, anche se non scatto' una vera "scintilla". Con gli anni il giudizio divenne sempre piu' cauto e distaccato. Questo DRACULA e' almeno a livello narrativo, il piu' fedele al romanzo di Bram Stoker, con in piu' la brillante idea del prologo iniziale che spiega le origini del protagonista. Purtroppo Coppola snatura completamente non solo i pesonaggi, ma anche l'estetica e l'atmosfera cupa e gotica che trasmette l'opera letteraria. Scenografie, costumi e una fotografia patinatissima, fanno di quest'opera di Coppola, una pellicola fastidiosamente pomposa, megalomane, arrogante e pretenziosa, con uno stile fastidiosamente kitsch e quasi da fumetto. Nulla a che vedere con il capolavoro di Herzog del 1979, ma neanche con le pellicole di Hammeriana memoria dirette da Terence Fisher, poco fedeli al romanzo ma che ne catturavano l'essenza. Quanto ai personaggi e agli interpreti, un no comment per Whinona Rider e Keanu Reeves, mentre la dolce e fragile Lucy del romanzo qui e' ridotta a una specie di ninfomane perennemente infoiata, da sembrare quasi la parodia di una pornodiva. Ridicola inoltre la scena quando viene posseduta da un Dracula mostruoso e peloso, degna di un pornofumetto horror. Non va molto meglio per Gary Oldman e Anthony Hopkins. Il primo, come Dracula centenario mi ricorda Rita Levi Montalcini, per poi trasformarsi in un damerino dandy con occhialini e cappellone. Fastidiosamente sopra le righe invece il Van Helsing di Antony Hopkins. Due giganti della recitazione che non arrivano neanche alla caviglia di Christopher Lee e Peter Cushing, che all'epoca erano due semplici e sconosciuti attori inglesi. Mentre il dottor Seward di Richard E. Grant e il Renfield di Tom Waits, risultano solo grotteschi. Pessima anche l'idea di una improbabilissima storia d'amore tra il conte e Mina. Niente di male a un Dracula con un pizzico di umanita', basti pensare al vampiro umanissimo e tormentato dai rimorsi interpretato da Brad Pitt nel bel INTERVISTA COL VAMPIRO, al Nosferatu malato di solitudine del gia' citato film di Herzog, senza dimenticare il passionale Dracula televisivo interpretato da Jack Palance ne IL DEMONE NERO di Dan Curtis. Purtroppo Coppola inciampa nella solita love story Hollywoodiana insopportabilmente mielosa, con situazioni da baci perugina degne di un un romanzetto Harmony. Mi viene semplicemente da pensare che Dracula sia un personaggio europeo e in Europa deve rimanere. Gli americani saranno bravi con le atmosfere dark di vampiri moderni e metropolitani, ma le atmosfere gotiche sono di competenza europea, basti vedere il bel lavoro svolto dall'irlandese Neil Jordan tre anni dopo con il suo film tratto dal romanzo di Anne Rice, un film si americano, ma senza quella sfrontatezza e superficialita' tipica del cinema a stelle e strisce. In conclusione un film sbagliato, al quale ero tentato di dare addirittura una stella e mezza, ma ho troppo rispetto per il regista che ha regalato al mondo la splendida saga del PADRINO.
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