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Un biglietto in due

Regia di John Hughes vedi scheda film

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La recensione su Un biglietto in due

di Fosforo
8 stelle

Ricordavo questo film, visto in gioventù, come memorabile e ieri sera, pur con qualche timore di poter restare deluso, ho voluto rivederlo e verificare se avesse o no passato la prova inesorabile del tempo.

 

Ebbene sì, prova passata a pieni voti; è una pellicola che si porta assai bene le sue tre decadi di età (33 ad essere precisi).

 

Molti i lati positivi: una regia agile ed ispirata, un ritmo sostenutissimo , due ottimi attori in stato di grazia, una galleria di azzeccatissimi personaggi secondari e persino una validissima colonna sonora, che accompagna egregiamente le tante scene memorabili.

 

Come dimenticare ad esempio la splendida "Every time you go away" che scandisce l'annunciato ma comunque emozionante finale e che avrà sicuramente fatto scappare qualche lacrimuccia ai più sensibili tra noi?

 

Ottimi attori si diceva; in effetti Steve Martin lo è sicuramente, peraltro uno dei più sottovalutati di sempre benchè protagonista di numerose brillanti commedie anni 80'/90' (Due figli di..., Bowfinger, Il sergente Bilko per citarne alcune).

 

John Candy d'altro canto, pur con una filmografia di qualità altalenante, è qui decisamente al suo meglio. La particolare alchimia che crea con Steve Martin è sicuramente l'elemento di maggior pregio di questa pellicola, creando una coppia comica -ahimè mai più riproposta in altri fim- che rappresenta una particolare ed originale rilettura del più consolidato modello classico, che affonda le sue radici negli eterni Laurel & Hardy, e che ha visto negli anni decine e decine di cloni quasi mai all'altezza degli originali.

 

Della musica abbiamo già detto e la mia mancanza di competenze in tale campo mi impedisce di andare oltre, è invece altrettanto necessario sottolineare la straordinaria scelta dei caratteristi: si parte dallo spassoso dirigente che non sa decidere che apre il film, una comparsata lampo di Kevin Bacon, l'inquietante Owen (ovvero il tizio con tic che deve portarli alla ferrovia su uno scassato furgone), la signora rubiconda dell'autonoleggio, il portiere dell'ultimo albergo che rifiuta un Casio e tanti altri che dovrei citare ma che la memoria non mi assiste per farlo.

 

Infine non si può non elogiare anche John Hughes, qui nelle duplici vesti di sceneggiatore e regista, che scrive, confezione e dirige questa brillante commedia, tutta girata con il piede sull'acceleratore, destreggiandosi sapientemente tra le tante scene di esterno e tirando fuori il meglio da tutti gli attori. 

 

Tirando le somme, "Un biglietto in due" si conferma una delle migliori commedie anni '80, che non ha perso un grammo della sua originaria freschezza ed in quanto tale da vedere o (ri)vedere almeno una volta.

 

 

 

 

 

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