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Un biglietto in due

Regia di John Hughes vedi scheda film

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La recensione su Un biglietto in due

di Raffaele92
6 stelle

Costantemente attraversato dall’espressione sorniona di Steve Martin, questa del compianto John Hughes è la tipica commedia che si usava fare negli anni ’80: una coppia di “insieme per forza” destinati a diventare amici inseparabili, il tutto amalgamato con gli archetipi del road movie. L’anno successivo infatti sarebbe arrivato “Rain Man”.

Uno schema narrativo in perfetta sintonia col decennio del quale fa parte, dove regnava l’individualismo di quell’americano medio alla perenne quanto paradossale ricerca di qualcuno in cui rispecchiarsi, un individuo diverso per carattere, cultura e ambizioni. Quest’ultimo assume le vesti di un John Candy in forma smagliante, vero motore di un’alchimia che ben si dispiega nel corso della pellicola.

Eppure rimane sotto sotto la convinzione che si sarebbe potuto fare un tantino di più, perché questa alchimia tra i protagonisti purtroppo non va sempre di pari passo con le risate che giustamente ci si aspettano da una pellicola di questo tipo.

Ci sono comunque sequenze esilaranti: il silenzio del dirigente alla riunione aziendale a inizio film, e quella immediatamente successiva dove Kevin Bacon – in un fugace quanto memorabile cameo – “ruba” il taxi a Steve Martin.

Tali sono i momenti migliori di un divertimento godibilissimo (in virtù anche e soprattutto della limitata durata della pellicola) ma discontinuo.

Il decennio in questione ha partorito prodotti di troppo superiori (seppur simili) a questo perché gli si possa regalare la dicotomia di cult movie, o anche semplicemente per poterlo consigliare a chi ancora non abbia ancora visto (grave mancanza) il film di Barry Levinson citato all’inizio.

In definitiva, una pellicola per nulla denigrabile, ma forse sopravvalutata e comunque dotata di un finale eccessivamente zuccheroso e stucchevole.

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