Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Pellicola che ricorda per struttura (lenta, ma inesorabile discesa verso la follia) e soprattutto per ubicazione (interno di un condominio popolato da condomini piuttosto bizzarri) il film “Rosemary’s Baby” e che offre il meglio di sé negli ultimi visionari e schizofrenici 40 minuti in cui il film tocca vette davvero notevoli con un Polanski che convince oltre come regista anche come attore. La sceneggiatura è indubbiamente buona e curata, forse però sarebbe stato meglio, per esigenze di ritmo (visto che la prima metà di film è lentissima), eliminare alcune scene (vedi quelle con il personaggio interpretato da Polanski che assiste a come un suo collega tratta i suoi vicini). Da segnalare alcune citazioni implicite a Hitchcock (nella fattispecie all’immenso Psyco con il binomio travestitismo – follia e al film “La Finestra sul Cortile” con i vicini che spiano dalla finestra Polanski) e l’omaggio, che ho gradito particolarmente (visto lo spessore del regista), al sottovalutato (soprattutto come sceneggiatore), ma mitico Bruce Lee (morto purtroppo mentre stava per realizzare probabilmente il miglior film di arti marziali di sempre come testimoniano i 30 minuti raccolti nel documentario “Bruce Lee La Leggenda”) e più specificatamente al film “I Tre dell’Operazione Drago”.
Buona la regia soprattutto nella seconda parte di film dove riesce davvero a inquietare con scene scritte e dirette in modo magistrale (vedi la sorta di teatrino finale), ordinarie le interpretazioni, non brillante la fotografia e la colonna sonora. Da applausi il finale. Un po’ lento, ma con un’ultima parte di alta scuola. Voto: 8+
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta