Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Da un romanzo breve di Joseph Conrad, l'esordio al cinema di uno dei registi più difficilmente catalogabili da chi ne scrive, ma i cui lavori hanno fatto sempre notizia: Ridley Scott,venuto dal mondo della pubblicità, scelse un racconto ambientato nella Francia napoleonica (e dopo la caduta del Còrso) e tramite una sfida lunga quindici anni e cinque scontri ( più uno quasi avvenuto nella campagna di Russia) in locazioni differenti narra un'era e l'influsso della Storia sulle vite e sulle scelte di fazione dei personaggi. E' evidente che Scott abbia amato "Barry Lyndon" e si nota nei campi lunghi di derivazione pittorica, e un'attrice in comune(Gay Hamilton) con il film di Kubrick non deve essere stata scelta casualmente: nella perenne battaglia a fil di spada o con le pistole tra il fanatico Deraux (Keitel), che giunge fino al grado di generale sotto il comando di Bonaparte, e l' "uomo misurato" D'Hubert le simpatie di sceneggiatura e regia vanno notevolmente al secondo, di cui segue maggiormente il vissuto travagliato, e l'arroganza competitiva e ottusa dello sfidante che ne segna le fasi e lo costringe a una continua lotta con la paura, fino a farne un uomo compiuto, che sceglie come concludere l'infinito duello, sconfiggendo l'avversario con una mossa maestra. Elegante e girato con luci soffuse, è un'interessante incursione nel tessuto sempre rinnovabile della Storia , chiara metafora della caducità delle fortune degli uomini.
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