Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Nel'L'occhio del diavolo' (Stig Jarrel) si è formato un orzaiolo: la giovane Britt Marie (Bibi Andersson), figlia di un pastore (Nils Poppe), vuole arrivare inviolata al matrimonio e così il Diavolo manda sulla terra a tentare di far desistere la ragazza Don Giovanni (Jarl Kulle), in compagnia del fidato servo Pablo (Sture Lagerwall), il quale ci proverà con Renata (Gertrud Fridh), madre di Britt Marie e moglie del pastore.
'L'occhio del diavolo' arrivava dopo cinque film di grande impegno e dispersione di energie, dato che Ingmar Bergman si gettava anima e corpo in ogni suo progetto, e forse la sua conclamata leggerezza, al limite del frivolo, servì appunto al maestro per prendersi una 'pausa di riflessione' in vista di altri lavori che lo videro coinvolto totalmente di lì a poco tempo.
'Djävulens öga' (questo il titolo originale della pellicola) può essere visto come la versione scherzosa ed in positivo de 'Il settimo sigillo' con la personificazione del Demonio, visto come un individuo pacato e tranquillo, che è lontana anni luce dall'inquietante Morte del film predecessore e tratta i consueti temi della vita di coppia e delle insidie che si nascondono in essa ma l'atmosfera è a dir poco distesa, con l'autore che non si prende troppo sul serio e muove divertito il suo sontuoso cast, dove stavolta spicca il Don Giovanni dalle movenze affettate ed eleganti di Jarl Kulle, usato da Bergman in un ruolo che ricorda da vicino quello interpretato in 'Sorrisi di una notte d'estate', che finisce per infatuarsi della fresca bellezza di Britt Marie, impersonata dalla sempre gradevole Bibi Andersson.
Opera consigliata solo ai bergmaniani DOC.
Voto: 7.
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