Regia di Vincent Sherman vedi scheda film
Buono anche se non il migliore del genere interpretato dalla Crawford. Esagerato nel senso che gli sceneggiatori non si sono fatti mancare nulla in quanto a traversie subite o causate dalla protagonista. Indeciso il finale, nel dubbio se punire o redimere l'eroina, il film si chiude lasciando gli spettatori in sospeso, credo non per scelta ma per mancanza di idee per ulteriori, drammatici colpi di scena...
Bella donna insofferente alla propria vita proletaria, alla morte improvvisa del figlio pianta baracca e burattini e si impiega come modella, da qui il passo sarà breve per iniziare a frequentare un losco giro di gangster trascinando con se un onesto contabile
Regala la giusta tensione laddove necessario
Il finale. O redenta o punita!!!
Al servizio della Crawford cui riserva ottime inquadrature a sottolineare la durezza del personaggio. Perfetto utilizzo degli effetti possibili con il bianco e nero che per il genere noir rimane tuttoggi il non plus ultra
Ricicla le espressioni che le valsero l'Oscar per Mildred Pierce confermandosi comunque come regina del melònoir
Il migliore del gruppo che parte regalandoci una perfetta interpretazione di un esitante e goffo ragioniere timido e innamorato per diventare poi infine amaro e disincantato
Gangster per antonomasia di quel periodo a Hollywood.
Algido, granitico e spietato come richiede il ruolo.
L'altra faccia del gangster sempre per la Hollywood di allora.
Bello e impunito sciupafemmine come richiede il ruolo.
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