Regia di Alain Corneau vedi scheda film
la scelta delle armi è più approppriato dato anche l'andamento del film e i visi degli attori. naturalmente cominciando da un mostro sacro come yves montand. i suoi sguardi erano: l'attimo prima di schiacciare quel bottone rosso che non si deve assolutamente schiacciare. ce l'hai o non ce l'hai è inutile. la scelta di riprendere le armi sarà la fine di quella calma apparente che si era creato in tutti quegli anni. a fianco di una donna bellissima. lontano dalla vita gangsteristica che gli ha permesso tutto ciò che ha ora. un monsieur des crimes che si reca dai nemici per chiedere conto e negoziare un eventuale pace o dichiarare un eventuale guerra. un buon noir molto noir perchè alla fine nulla è rimasto di quella calma apparente e così labile e così rispettabile che si era creato tempo addietro. grandiosi gli attori naturalmente. montand in testa, depardieu panzer bello come una scultura di granito, la denueve coi suoi tratti levigati e retti e galabru che anche con due pose dimostra cosa voglia dire recitare. a dirigere il tutto un corneau che va al sodo ma anche in punta di penna.
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