Regia di Bille August vedi scheda film
Per la serie "ogni tanto ci vuole pure una stroncatura". Tratto dal romanzo di Isabel Allende, considerato dalla critica letteraria uno dei più prestigiosi e importanti della narrativa latino-americana, il film di Bille August non riesce a renderne la complessità e ne appiattisce la trama e i contenuti. Dopo un inizio promettente, la materia narrativa si riduce ad una specie di telenovela con personaggi caratterizzati in maniera superficiale, e a farne le spese sono attori di buon nome, soprattutto un Jeremy Irons sempre accigliato e sopra le righe, una Meryl Streep molto al di sotto del suo standard e una Winona Ryder sprecata, mentre Glenn Close risulta forse la più convincente del cast. Anche la parte più fantastica e legata allo spiritismo, nonché la svolta tragica del colpo di stato e della dittatura, sono svolte in modo approssimativo e con alcune cadute nel ridicolo. Fu il primo tonfo clamoroso di Bille August, vincitore di ben due Palme d'Oro a Cannes, che col tempo si sarebbe rivelato soltanto un modesto artigiano della scuola "accademica".
voto 5/10
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