Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Nel 1979 Bernardo Bertolucci giro’ “La Luna” potente film drammatico romantico. Una cantante lirica americana Caterina Silveri(Jill Clayburgh) in seguito alla morte del marito e manager Douglas Winter(Fred Gwinne), che conosciamo nelle brevi sequenze iniziali, colto da infarto, mentre posteggia la macchina in una scena angosciante e fulminea, lascia gli U.S.A. e va a vivere a Roma con il figlio Joe(Matthew Barry), quest’ultimo si sente solo, confuso e stravolto dall’evento luttuoso entra nella spirale della droga. Quando Caterina durante la festa di compleanno di Joe si accorge e scopre la dipendenza da eroina, cercherà di stare più vicino al figlio, ma non sarà una cosa semplice, la storia del film quindi è questa lotta alla droga ed il rapporto madre figlio.Bisogna prendere atto che “La luna” è un film radicalmente Bertolucciano, come stile, forma e movimenti della mdp. Un film splendente, libero e pregiatissimo come grandezza tecnica. Una eccellente scenografia di Maria Paola Maino, con la splendida villa di Roma abitazione del soprano arredata benissimo da Saro Lo Turco, con mobili antichi, tende coloratissime e tutti i componenti della casa, fotografia luminosa, con molte scene riprese in esterni da Vittorio Storaro, sceneggiatura a tre mani di Giuseppe e Bernardo Bertolucci e della moglie e sodale Clare Peploe, colonna sonora del Maestro Ennio Morricone, con molti brani di opere liriche, che faranno felici gli appassionati di opere e di musica, montaggio di Gabriella Cristiani. Film quindi ricco e mitico e mitizzato, Bertolucci ci si ritrova benissimo in questa abbondanza filmica. Film lungo, forse qualche taglio di scene superflue, avrebbe giovato al ritmo del film.Sicuramente opera inferiore a “Ultimo tango a Parigi” e “Novecento atto 1 e 2”. Film elegante certamente nella sua scenografia eccelsa , buona alchimia tra i due protagonisti principali, la madre ed il figlio problematico si mangiano la scena in modo magnetico e sono espressivi e realistici. L’amore materno viene sondato con attenzione sincera, senza pruderie particolari e con uno studio psicologico e sociologico preciso, quasi chirurgico, rappresentato e non rappresentativo, quindi naturale, narrato in modo verosimile. Arricchiscono la bellezza estetica del film i riferimenti cinefili a “Niagara” film di Marylin Monroe che Joe ed una sua nuova amica romana Arianna(Elisabetta Campeti) vanno a vedere in un cinema romano, dove nei bagni ci sarà la prima scena schock di uso di droga da parte di Joe ed in un’altra scena un juke box suona la mitica canzone dei Bee Gees “La febbre del sabato sera”. Film da vedere, per avere un quadro più completo di un grande autore di cinema, Bernardo Bertolucci, al meglio in altri film, però La luna e’un’opera autoriale da vedere e recuperare.
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