Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Una giovane donna gioca con il miele con il figlioletto piccolo, un attimo dopo si abbandona in danze sfrenate con l'amante. Sera, lei percorre la strada in bicicletta col bimbo, la Luna Piena illumina il loro cammino.
Qualche anno dopo, New York. Un ragazzino vuole stare con il padre ma questi lo trascura, un attimo dopo l'uomo muore d'infarto in automobile. Segue il funerale e la consorte col figlio si stabiliscono a Roma (Italia), dove la donna deve iniziare una serie di spettacoli lirici e dove ha vissuto per anni in passato.
La scena ora sembra di un'estetica da spot della Jolly Colombani, look da basket e un gruppo di skaters affronta i colli romani, due di questi (il figlio della soprano e una ragazzina appena conosciuta) fanno amicizia e da lì cominciano una storiella sentimentale. Bello, peccato che oltre ciò il giovane inizi un'altra storia, stavolta con la droga...Quando mamma lirica lo scopre inizia la tragedia (greca? Magari greco-romana) ma un viaggio nei ricordi porterà ad un finale che porta a galla alcuni segreti.
Il problema principale di quello che avrebbe potuto essere un film bellissimo (che, comunque, non è brutto) sono certe incomprensioni filosofiche (che senso ha questa Luna che insegue la vita dei protagonisti e la ritroviamo, sembra a caso e ingenuamente, pure nei disegni di alcuni bambini che tra loro c'entrano nulla?).
Per il resto ha il giusto pedale di morbosità (soprattutto nel rapporto madre/figlio) ma passaggi scontati (il mistero finale si capisce quasi subito), bellissime location (scorci newyorkesi e romani, poi su in Emilia Romagna il cascinale di Corte delle Piacentine, già utilizzato, sempre da Bernardo Bertolucci, per NOVECENTO e del quale potete usufruire di un ampio dossier a cura del Dizionario del Turismo Cinematografico, http://cinerepublic.filmtv.it/dizionario-del-turismo-cinematografico-corte-delle/23623/, la Casa di Giuseppe Verdi, dossier fotografico, pure col confronto di foto recenti, per entrambi gli edifici nella nuova pagina Facebook del Dizionario del Turismo Cinematografico, etc...) e una suggestiva fotografia.
In piccoli cameo troviamo: Roberto Benigni, fa un arredatore venuto a sistemare delle tende, Franco Citti, il cliente di un bar, e Carlo Verdone, un tecnico assistente di regia teatrale (in questo caso lirica). Tomas Milian, invece, ha un ruolo molto importante a fini di trama. Il giovane protagonista Matthew Barry non si vedrà per anni al cinema fino a una comparsata recente. Intensa e ambigua Jill Clayburgh.
Giudizio: 3 stellette e 1/2
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