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Il passo del diavolo

Regia di Anthony Mann vedi scheda film

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La recensione su Il passo del diavolo

di Baliverna
9 stelle

Bel western di Anthony Mann, un genere in cui andava forte (assieme al noir). E' un film pro-indiani, ma in modo diverso dai film favorevoli ai pellerossa degli anni '70. Mentre infatti quelli soffrono di una prospettiva ideologica e spesso manichea, questo ha una visione del problema umana, realistica e sfumata. Mentre infatti da una parte il regista condanna duramente il razzismo di certi (diciamo pure, molti) bianchi, dall'altra osserva da una certa distanza critica le guerre tra colonizzatori e nativi. Se quindi il giudice razzista è odioso, e gli indiani hanno diritto ad un pezzo di terra, l'ostinazione con cui il capo tribù difende la tenuta non è priva di ombre e di conseguenze negative. Il messaggio del film sembra essere un realistico invito al dialogo e al compromesso tra le due etnie, incarnato dal bel personaggio dell'avvocatessa. Se ciascuna delle due parti si impunta sulle sue posizioni, allora la guerra e i morti seminano lutto e distruzione in entrambe le parti (anche se poi i bianchi vincono). Questo quando con un po' di buona volontà si potrebbe raggiungere un accordo soddisfacente per tutti. Se quindi Mann punta il dito contro i bianchi razzisti e i seminatori di discordia (presenti come nei film di Ford), critica anche un po' l'eccessivo culto della terra che hanno i pellerossa, il quale li rende incapaci di scendere a trattative.
E' un film riuscito sia dal punto di vista narrativo, che da quello della recitazione e della definizione dei personaggi. Dai protagonisti a quelli secondari, tutti hanno tratti riusciti e realistici, che in qualche modo colpiscono. Persino il capitano di cavalleria, che appare per pochi minuti e dice solo una manciata di parole, ha la sua piccola carica di umanità, e si riesce ad intravvedere in lui una personalità. Il problema del razzismo, poi, pone la questione a tutti in prima persona. Ciascuno reagisce con sfumature diverse: dal fanatico mangiaindiani, a chi si adegua per conformismo, chi non ha il coraggio di opporsi ma sa di fare male, a chi infine si oppone apertamente. Tutti particolari che danno altri meriti a regista e sceneggiatore.
Chi pensa che prima degli anni '70 tutti i western mostrassero gli indiani cattivi, si guardi questo, o "L'amante indiana" di Delmer Daves, o ancora diversi film di John Ford.

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