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Bianco, rosso e Verdone

Regia di Carlo Verdone vedi scheda film

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La recensione su Bianco, rosso e Verdone

di Furetto60
7 stelle

Divertente e amaro. Ottimo film del regista/attore Verdone

Alla vigilia di  elezioni politiche, tre cittadini italiani devono rientrare nel  loro comune di residenza,per esercitare il loro diritto/dovere di voto. Da Monaco di Baviera parte, con la bella auto sportiva, il materano Pasquale,rozzo emigrante, trapiantato in Germania. Da Torino si muove, in compagnia dei due figli piccoli e la moglie Magda,il maniacale e ossessivo Furio,uomo petulante e logorroico, abituato a programmare la sua vita e quella dei suoi familiari. Da Verona, dov'è andato a prendere sua nonna,donna simpaticamente capricciosa e  sagace,rientra nella capitale Mimmo,un “bamboccione”, infantile ed ingenuo.Durante il viaggio, Pasquale viene di volta in volta, derubato  di :radio, regali, ruote,auto e poi è perfino pestato,per cui, giunto al seggio, silenzioso per tutto il suo calvario su strada,si sfogherà insultando gli attoniti scrutatori, con degli improperi incomprensibili.Furio, invece,dopo diverse traversie automobilistiche, si ritroverà solo, perchè la moglie esausta per le sue pignolerie,cadrà nelle braccia dell' affascinante Raul,che la tampina  da un pò.Infine,Mimmo dopo paradossali peripezie con una squillo d'albergo,lo scontro verbale con un burbero camionista e i battibecchi con la nonna ,assisterà con sconcerto al suo decesso, proprio all'interno della cabina elettorale.

Verdone dopo il successo della sua prima pellicola,ripropose  la stessa formula narrativa del precedente,interpretando tutti e tre i protagonisti della storia,in un surreale e divertente road-movie.Nel primo film  ironizzava sulle mode e i tic dei giovani di fine anni ’70, in questa pellicola invece lanciava i suoi corrosivi strali, sui vizi e i tabù,degli italiani “più grandi”,con una fotografia del paese dell'epoca, disincantata e gustosamente caustica.Il film era  impreziosito dalla presenza della simpaticissima Sora Lella,all’anagrafe Elena Fabrizi, sorella di Aldo, che era la pirotecnica  nonna di Mimmo,di Mario Brega, nei panni del rude camionista er Principe,romano de' Roma  e di  Milena Vukotic nelle insoliti vesti di una prostituta.

Verdone espresse  appieno la sua verve comica,sfruttando la sua geniale e istrionica capacità di tratteggiare e dipingere con arguzia,delle classiche tipologie umane,tipizzandole e ovviamente caricaturandole,in uno stile che ricalcava quello cabarettistico e macchiettistico, che lo aveva fatto conoscere e apprezzare dal grande pubblico con il programma "Non Stop".

Divertente e amaro.Ottimo lavoro del regista/attore.

 

 

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