Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
Italia, seconda metà dell'Ottocento. Giorgio si reca per lavoro in Calabria e rincontra una donna conosciuta e amata una notte sola anni prima, quando era tenente. Di lei non sapeva quasi nulla, ma ciò che scoprirà finirà per sconvolgere le vite di entrambi.
Il testo di partenza è firmato dallo scrittore Nicola Misasi e si presume già colmo di pathos e sentimenti forti; da tale soggetto nasce quindi la sceneggiatura di Aldo De Benedetti, che predispone per il grande schermo un congegno ad alto tasso di lacrima, ma non particolarmente solido dal punto di vista della tenuta logica – ma quello (personaggi stereotipati, dialoghi retorici) diventa un dettaglio di poco conto, per il pubblico interessato a seguire una storia e commuoversi in base ai rivolgimenti di essa. Infine si aggiunge la guida di Raffaello Matarazzo dietro la macchina da presa, un regista esperto nel confezionare pellicole ultradrammatiche: il cerchio si chiude e Il tenente Giorgio è servito. Il risultato è una pellicola adatta al pubblico nostalgico di un cinema di buoni mezzi e mestiere, certo non tra le migliori neppure all'interno del filone melodrammatico, ma comunque apprezzabile ancora oggi entri i suoi evidenti limiti. Nel cast compaiono Massimo Girotti, Milly Vitale, Paul Muller, Gualtiero Tumiati, Teresa Franchini, Nino Pavese ed Eduardo Ciannelli, con una particina anche per il giovane Carlo Delle Piane, non accreditato. 4/10.
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