Regia di Roberto Bianchi Montero vedi scheda film
Lionello ci prova, questo sì, ma non ci riesce.
Finalmente un film non solo con la voce di Oreste Lionello, ma anche il corpo! Non capita spesso di vederne, forse perché Lionello sfondò come doppiatore – anzi, secondo me è uno dei migliori doppiatori in assoluto - ma come attore non riuscì mai ad imporsi. Questo film sembra dare ragione a quella che fu la sua carriera: esso, infatti, è miserello; non proprio brutto, ma la sufficienza non riesce a raggiungerla.
L'intento è abbastanza evidente, cioè attingere un po' dal suo alter-ego Woody Allen (specie “Provaci ancora Sam”), e puntare sulla parodia dei vari detective privati. Si ravvisa anche l'aspirazione, che tale rimane, di creare un registro surreale e beffardo, che sappiamo basarsi su un equilibrio che solo pochi hanno raggiunto. Ma allora ci vuole anche qualcuno che sappia scrivere una buona sceneggiatura, senza la quale qualsiasi film con qualunque attore risulta un fallimento (Billy Wilder docet). Qui si sbracciano e s'impegnano tutti: Lionello in primis, credo anche il regista, e pure lo scenografo. Il film, però, non decolla mai, e molte gag vanno a vuoto. Qualcun'altra, invece, strappa qualche sorriso.
Peccato, perché oltre alla comprovata dote di doppiatore, Lionello avrebbe potuto essere anche attore di successo; o lui, però, sbagliava di scegliere i ruoli proposti, oppure gliene proponevano solo di sciocchi perché lo consideravano un clown. A torto, sono convinto.
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