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Un uomo, una donna

Regia di Claude Lelouch vedi scheda film

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La recensione su Un uomo, una donna

di alan smithee
7 stelle

Anne e Jean Louis.

Lei è una segretaria di edizione attiva nel campo della produzione cinematografica, una bella donna sui trent'anni; lui un affascinante pilota che testa le auto da corsa.

Li accomuna una vedovanza prematura ed il fatto di essere entrambi genitori di un figlio bambino: una femmina lei, un maschio lui. Entrambi i bambini, a causa della mancanza dell'altro legale rappresentante, sono stati mandati in un prestigioso collegio di Deuville, per la prosecuzione degli studi.

I due single si incontrano proprio al collegio, e quando lei, sul far della sera, perde l'ultimo treno per tornare a casa, lui si offre di riaccompagnarla a Parigi sulla sua Mustang color bordeaux.

Tra i due nasce un'attrazione reciproca che viene mediata solo dalla malinconia della donna, ancora oppressa psicologicamente dalla recente morte del marito, uno stuntman rimasto vittima proprio sulle scene di un film, e sotto lo sguardo sconvolto della donna.

La loro sarà una relazione intensa, che vivranno ognuno assieme a quel residuo di famiglia che gli rimane: il proprio figlio. Fino ad un finale che lascia scientemente il dubbio sullo spettatore, circa le sorti di quel focoso rapporto di coppia.

Da un esperto delle relazioni amorose come Claude Lelouch, "Un uomo e una donna" è un film che ha sbancato e vinto ogni premio prestigioso immaginabile (dalla Palma d'Oro all'Oscar), e si presenta come una sofisticata commedia drammatica che sa raccontare, con eleganza e un disinvolto approccio narrativo, lo sviluppo di una storia intima totalizzante, anche quando certi dolori si rivelano ardui da digerire, impedendo di lasciarsi andare alla passione con serena disinvoltura come se nulla fosse successo.

Ed è proprio la diversità caratteriale dei due protagonisti, splendidamente resi da Anouk Aimée (premiatissima all'uscita del film) e Jean Louis Trintignant, il segreto cruciale che tende a rendere il film riuscito, unendoli per l'occasione in una attrazione reciproca potente e difficile da tenere sotto controllo col raziocinio dell'età adulta e della responsabilità di ognuno verso la propria prole.

Lelouch alterna colore tenue e seducente che illumina con un pallore vitreo i bellissimi paesaggi della costa Nord della Francia, con il bianco e nero dei ricordi inevitabilmente tristi di un recente passato tragico che ha contraddistinto entrambi i membri della coppia.

Non mancano certo le facili romanticherie, il sentimentalismo sfrontato, certi risaputi atteggiamenti un po' scontati come l'atteggiamento ardito del maschio donnaiolo che si scontra e media con la prudenza pudica della donna che vuole concedersi, ma è sopraffatta da lancinanti sensi di colpa: ma tutto è studiato nei particolari dal re dello sviluppo amoroso e della retorica di coppia, in modo da risultare inevitabilmente tutto accattivante e riuscito. Impeccabile insomma.

La musica famosissima, divenuta un cult a cura di Francis Le (..sciabadabadà...fa il notissimo, suadente ed un molto ruffiano refrain), finisce per rendere il film un cult d'amore degno del ben più melenso americano Love story, successivo a questo di soli 4 anni. 

 

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