Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film
Mi sembra che la critica alla pagina del film sia ,almeno un po'. severa. Basti sapere che negli ultimi mesi si è pensato di farlo uscire in DVD perché diventato già film cult dell'estate del '68, e questo con grande soddisfazione, quando, e se, il DVD mai uscirà, degli ammiratori italiani, e non solo tali, della cantante Dalida, che non sono certo una sparuta pattuglia.
La trama non ha nulla di sessantottino. Ma questo non deve affatto stupire: a volte in un contesto convivono elementi molto contraddittori e che pure fanno parte dello stesso respiro culturale. Basti pensare a La Bambola e a Tripoli 1969, due pezzi musicali di Patty Pravo, 68 e 69, che di femminista e di sessantottino non avevano alcunché, anzi. La trama del film regge in quanto, nel proporre l'incontro di due contesti, uno moderno e diremmo tecnico della hostess mirabilmente interpretata dalla cantante attrice Dalida, e l'altro edulcorato del pittore dal nobile lignaggio interpretato da Alberto Lupo, c'è una costante che accompagna tutto il film e la tipologia dei due protagonisti: essi sono infatti accomunati da una voglia disarmante di sincerità e di ricerca di qualche assoluto.
Bella la parte finale: Pensiamoci ogni sera
Niente
Non so
Non so
Non so
Bravissimo: un attore poeta. Un poeta attore.
Bravissima: una cantante attrice. Un'attrice cantante. Dalida, che iniziò la sua carriera nel cinema nel 1954 in Egitto e la finì sempre nel suo paese natale nel 1986 con un film da protagonista, Il Sesto Giorno di Andrée Chedid per la regia di Youssef Chahine, riuscì invece alla grande come cantante italo-francese e internazionale. Ma già nel film Io ti amo si manifestano o, meglio, si confermano, le qualità di brava attrice. Specialmente quando posa per il pittore.
Non conosco tanto bene il regista da poter esprimere giudizi sicuri, soprattutto in riferimento ad altri suoi film
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