Regia di Giuseppe Bennati vedi scheda film
Augusto è un bravo ragazzo, ma non trova lavoro e le ristrettezze economiche lo convincono a prendere parte a un furto. Non fosse che il derubato scopre il misfatto e chiede indietro centomila lire ad Augusto e ai suoi complici: ora più che mai al giovane serve un lavoro.
In quel periodo bastava il nome: negli anni Cinquanta Walter Chiari era sulla cresta dell'onda e la sua presenza nel cast era sufficiente per trascinare la gente in sala; ecco così che gli venivano costruite addosso commediole come questa L'amico del giaguaro, leggerina quasi al limite dell'inconsistenza e tenuta insieme solamente dal mestiere del regista e soprattutto degli interpreti. Nel cast infatti compaiono anche Carlo Delle Piane, Mario Carotenuto, Gabriella Pallotta, Francesco Mulè, Alberto Talegalli, Toni Ucci, Riccardo Garrone, Isabelle Corey, Carlo Romano, la tedesca Elke Sommer alla sua prima apparizione sul grande schermo e il cantante Tony Dallara nelle vesti di sè stesso, impegnato su un palco in qualche breve sequenza. Non male in fin dei conti, per un prodotto a base di risatine stiracchiate, che stava peraltro invecchiando precocemente già alla sua uscita: erano infatti quelli i tempi degli ultimi strascichi di neorealismo rosa, che facevano largo all'ascesa della cosiddetta (e gloriosa) commedia all'italiana. Qui troviamo pizzichi di quel provincialismo bonario e dell'arte di arrangiarsi monicelliana, ma siamo ancora ben distanti dal cinismo e dalla cattiveria dei coevi Soliti ignoti. Bennati scrive il soggetto con Fausto Tozzi; la sceneggiatura viene invece delegata alla coppia Edoardo Anton-Marcello Fondato. 3/10.
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