Regia di Fred Dekker vedi scheda film
Da "adoratore" del capostipite del 1987, risulta difficile non recensire questa ultimo capitolo con un certo astio, osservandone una trasformazione che ha palesemente snaturato il personaggio ed il contesto in cui si muoveva. Già Robocop 2, evidenziava una carenza di freschezza e di idee, soprattutto nella seconda parte, in cui abbandona ogni analisi relativa alla precedente "vita" di Robocop/Murphy per cimentarsi in una lotta cyborg buono vs cyborg cattivo. Con Robocop 3 il declino è totale. Dopo un avvio tutto sommato discreto, con qualche sequenza d'azione passabile il film si sviluppa presto in una storia pensata principalmente per ragazzi. Si deve anche considerare che nonostante la natura del primo film (con un tasso di violenza alle stelle e dei messaggi altamente politici nel suo sviluppo) il poliziotto-cyborg era evoluto in un soggetto adatto ai ragazzi attraverso cartoni animati, fumetti, action figure e nel 1993 (anno di realizzazione di Robocop 3) stava anche uscendo una serie TV adatta proprio ai ragazzi. Il primo effetto di questa mutazione si osserva nel tasso di violenza che si riduce drasticamente. Ma ancor più difficile da sopportare è proprio l'incursione di personaggi, primo fra tutti la ragazzina "asso del computer" che battendo qualche tasto del PC può mettere fuori uso un robot...(no comment) che non hanno alcuno spessore e con dialoghi appunto da fumetto o serie TV, per la gioia di un pubblico sotto i 12 anni ma risibile per tutti gli altri.
Inoltre l'evoluzione della vicenda ormai perde di ogni effetto crudele o poco consolatorio, come era negli intenti del prototipo. Al contrario ormai si ha una netta dicotomia tra buoni e cattivi, con i poveri solidali tra loro e gli onesti poliziotti a difenderli dai perfidi "riqualificatori" che sembrano un aggiornamento del terrore nazista. Era tutto sommato carina l'idea di far vedere una nuova multinazionale, per certi versi ancor più inquietante della OCP, che arriva da oriente per acquisire i beni cittadini. Negli anni '90 in cui il giappone sembrava essere il regno del "futuro tecnologico" questa vicenda si inseriva bene.
Dopo aver lodato lo splendido make up e gli effetti speciali dei primi due capitoli, meglio evitare ogni commento su un approccio digitale a questo capitolo che lascia più che perplessi.
E' quindi comprensibile il desiderio di molti che questo capitolo non avesse mai visto la luce,
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