Regia di Michele Soavi vedi scheda film
Un grande horror italiano, che eppur non spaventa, ma è anzi intriso di umorismo nero... Porta sul teleschermo in maniera molto fedele il personaggio fumettistico di Dylan Dog (l'ideazione, del resto, è dello stesso Tiziano Sclavi), con finalmente il personaggio ispiratore di Ruper Everett, immortalato per sempre prima che, invecchiando, perdesse le sembianze del trentatreenne "indagatore dell' incubo" !
C'è tutto il sarcasmo macabro, l'atmosfera surreale, le rime malinconiche, la solitudine e la ricerca continua dell' amore, elementi base del succitato fumetto, anche se manca la figura squinternata di Groucho, sostituita però egregiamente da "Gnaghi"...
Inevitabile il finale, mano a mano sempre più delirante tra il sogno e la realtà, indimenticabili le ambientazioni, la colonna sonora e in generale possiamo dire un film cult, per quanto "sui generis".
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