Regia di Franco Brusati vedi scheda film
Brusati artista che si distingue dal nostri panorama cinematografico in maniera non forzata, ma da sempre è stato più al centro degli interessi culturali europei e quindi nel cinema italiano è stato un po' emarginato, pur facendo le interessanti opere cinematografiche che ha fatto, delle cose diverse ed alle volte belle; è stato l'unico che ha saputo coniare la nostra commedia all'italiana fuori dall'Italia ed in maniera più che pregevole, che si differenzia moltissimo da altri approcci più o meno grevi e l'esempio di Pane E Cioccolata non è certamente qualsiasi. Qui siamo in presenza quasi di una favola, ma una favola che porta alti i suoi significati e certamente a poco a che fare con il mondo naif, che alle volte sembra voler fare intravedere. Qui scrive una sceneggiatura con Sergio Bazzini, nome particolare del nostro cinema che ha collaborato anche con Marco Ferreri e ne viene fuori un film che dipende molto dai tempi post '68, ma con un'idea sentimentale diversa ed esclusiva che gira dalle parti del femminismo. Ottima la messa in scena e le scenografie, che si ispirano a pitture più che famose e con un volto come quello della André, all'epoca, non fa fatica a farci pensare a Magritte. Certo il concetto di amore è molto esclusivo, ma il significato non tanto strisciante è anche evidente; l'emancipazione, la rivoluzione sessuale erano i temi predominanti che culturalmente riempivano quegli anni e di conseguenza la storia ne assorbe i sapori.
Una storia gioavane e significativa
Benedetto Ghiglia fa un commento musicale in linea con le immagine magrittiane
Una scelta di un mondo che in quel momento pronunciava le sue nuove linee ed ilr egista ha provato ad assaggiarne i colori e gli umori
Incantevole, un volto che poteva davevro arrivare molto più in là, ma dopo poco si è fermata
Candido come si deve
Il padre del "Battone" di oggi, meglio il padre.. naturalmente
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