Regia di Nando Cicero vedi scheda film
Gianviti-Balcazar-Dell'Aquila e De La Loma scrivono questo spaghetti western un po' sdrucito, non molto originale e figlio di quel periodo, in cui la febbre del western all'italiana stava scemando (almeno per quanto riguarda il cinema 'di serie A') ed il prodotto stava per essere messo nel dimenticatoio. Cicero realizza così uno dei suoi primi lavori senza eccessivo entusiasmo, probabilmente quasi costretto da logiche commerciali, anche perchè la sua strada - lo dimostrerà molto presto, a partire da Ma chi t'ha dato la patente? del 1970 -, è quella che punta verso la commedia. Non che questi Professionisti per un massacro siano privi di azione e sudore, di sparatorie e inseguimenti come si conviene al genere; semplicemente la storia non è granchè fantasiosa e bene o male è facile prevedere come andrà a finire. Secondo dei tre capitoli di una mini-saga western firmata dal regista, apertasi l'anno precedente con Il tempo degli avvoltoi e conclusa di qui a poco con Due volte Giuda. Rispetto al primo film, Professionisti per un massacro risulta già meno brioso ed intrigante. 4,5/10.
Vecchio West. Tre soldati condannati a morte sono salvati solo a patto che recuperino l'oro contenuto in una carovana di passaggio. Missione ardua, ma non impossibile: i tre decidono di così non solo di fare il colpo, ma anche di tenersi il bottino. Il generale, ovviamente, non ci sta...
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