Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Chiaramente l'Atto II di Novecento riprende da dove l'Atto I ci aveva lasciati: a un passo dall'inferno, dall'aperto scatenarsi della dittatura fascista in Italia, con il coinvolgimento nel secondo conflitto mondiale e quanto di tragico ne è conseguito. I due protagonisti, Olmo e Alfredo, vivono in parallelo la storia di una nazione che è - assieme e allo stesso tempo - alti e bassi, poveri e ricchi, padroni e operai, vittime e carnefici, amici e nemici, amici e rivali. Lo spirito dell'operazione mastodontica messa in piedi da Bertolucci con una produzione internazionale (italo-franco-tedesca) è decisamente ambizioso e non si può dire che tutto sia riuscito a perfezione; nel contesto di una pellicola complessivamente lunga oltre cinque ore è inevitabile che qualcosa finisca fuori posto, o risulti semplicemente ridondante. Al di là di questa puntigliosa osservazione, comunque, si sta sempre parlando di un lavoro ispirato, carico di pathos, sceneggiato (dai fratelli Bertolucci e Franco Arcalli, che ha curato anche il montaggio) con dovizia di particolari e momenti memorabili e per di più con pretese di affresco storico di un'epoca molto vasta, di mezzo secolo di vicende italiane. E di un film dal cast eccezionale, in cui De Niro e Depardieu sono solamente le punte dell'iceberg; fra gli altri vale la pena di ricordare almeno Donald Sutherland, Stefania Sandrelli, Laura Betti, Alida Valli, Dominique Sanda. Negli Stati Uniti Novecento uscì accorciato e in un 'atto' unico, ma non riscosse il successo atteso. 6/10.
Le vite di due amici, nati lo stesso giorno ma da famiglie di estrazione nettamente diversa, passano attraverso il fascismo, la seconda guerra mondiale e la ricostruzione dell'Italia.
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