Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Prosecuzione e conclusione di un affresco in cinema ,l'"Atto II" di "Novecento" rappresenta la parte più buia,ancor più violenta,dell'opera bertolucciana.E rimane la sensazione che nella parte finale della Liberazione il colosso perda un pò di forza,che diluisca per troppi minuti l'attimo (storicamente parlando),in cui parve che uno stato nuovo potesse davvero nascere dopo l'oppressione del regime fascista.Troppo di parte Bertolucci?Verrebbe da pensarlo,e l'arringa del personaggio di Olmo(Depardieu),nel processo al Padrone,che volge verso il pubblico,lo confermerebbe:magari sarà stato il segno dei tempi(il '75,più o meno).Ma la definizione dei rapporti malati che si formano tra Alfredo(DeNiro) e sua moglie Ada(Sanda),tra Attila(Sutherland,odioso e ripugnante,ma abilissimo interprete) e Regina(Betti),e ,perché no,tra Olmo e Alfredo sono pagine di cinema scritte e rese con magistrale bravura:la simbologia conta molto in questo comunque splendido lavoro,la conflittualità che caratterizza la Storia e che nelle ultime immagini il regisa ripropone in maniera ironica,la labilità dei rapporti umani di fronte alla crudele imperturbabilità degli scenari del Tempo e del Destino,sono motivi che costituiscono la forza di un'opera cinematografica elefantiaca,ma densa di finezze di scrittura come poche altre.
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