Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Secondo me è uno dei migliori film di Nanni Moretti. Il tema di fondo è un anelito estremo all'unità e alla definitività della coppia, così estremo da cadere in contraddizione con se stesso. Il protagonista preferisce stare da solo e soffrire la solitudine piuttosto che stringere un legame che poi finirà quasi inevitabilmente. Non credo che il regista girerebbe più un film del genere, ma allora doveva essere molto concentrato sul problema della coppia e del matrimonio, tanto che veramente osservava e passava ai raggi x tutte le coppie di amici che conosceva, e si struggeva quando si dividevano. All'inizio della pellicola si scaglia anche contro coloro che stanno assieme senza sposarsi, senza una meta, e senza fare figli. In questo senso, è un film molto moderno e in anticipo sui tempi. Del resto io ho sempre notato che l'essere di sinistra di Moretti sia un atteggiamento lontanissimo dallo schematismo, dall'ideologia, e da tutti i luoghi comuni di questa parte politica. Questo film è molto umano, per nulla didascalico, e non vuole dimostrare alcunché.
A guardar bene, poi, il regista romano è distante da tutti i luoghi comuni della cultura di sinistra anni '70. Anche per questo apprezzo molto questa pellicola, che osserva i suoi personaggi con molta onestà e verità, e la conseguente amarezza. E' un perfetto esempio di film pessimista, ma per nulla cinico, perché c'è tutto il dolore per una realtà che potrebbe e dovrebbe essere diversa. A Moretti manca solo la fede, che però non ha mai trovato.
Le scene incisive sono diverse, come quando il protagonista pronuncia le sue sentenze lapidarie e a volte incomprensibili, o quando sbatte fuori dall'aula due studenti. E' come se lui vedesse chissà cosa dentro quella situazione banale, o come se volesse sfogare su quei ragazzotti tutta la sua amarezza. Restano impressi in particolare il bicchierone di nutella e il dialogo a tavola con la vivace famigliola. Vincenzo Salemme è il dirimpettaio tradito dalla convivente.
PS La Sacher con una montagna di panna fa gola anche a me.
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