Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Il più morettiano dei film. Una summa di tutta la poetica dell’attore, autore e regista trentino, sciorinata in 90 minuti di cinema puro. Ovviamente occorre avere una predisposizione per Moretti (nel senso che o lo si ama oppure lo si detesta), ma qualora si appartenga alla prima schiera, è evidente che non si possa non apprezzare la capacità comunicativa, la verve introspettiva, la genialità falsamente celata, l’attuazione di certi principi metodologici che ne fanno un autore unico. “Bianca” è un film basato sul prototipo morettiano (di cui il protagonista Michele Apicella è un alter ego): un uomo insicuro, capace di guardare agli altri perché, come dice lui stesso,” rimanendo esterni ad una relazione non occorre mettersi in gioco”. Non volendo mettersi in gioco, Michele osserva, bacchetta, addirittura punisce, come un archetipo del Jigsaw della famose saga sull’enigmista, come un mostro di Firenze che agisce con dolcezza, come il più insospettabile dei serial killer, sempre dibattuto tra il suo essere convenzionato alla massa (si veda la categoria “professori” così come viene descritta nel film) e l’indipendenza dalle mode e dalle circostanze, la cui esasperazione patologica sarà la vera rovina di Michele. Un film apprezzabile sul piano della poetica e della sceneggiatura.
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