Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Michele Apicella, alter ego del regista ed autore Moretti, si trova qui ad impersonare l'emblema della solitudine moderna: guardone nevrotico e morboso, il professore solitario cerca di trovare le risposte alle proprie domande irrisolte nell'osservazione delle altrui vite, degli altrui tic e problemi materiali, nel vano tentativo di aiutarli a risolvere qualcosa. Ma, appunto, Apicella è solo proprio perchè non ha nulla di utile da dire e da dare al prossimo, prima ancora che a sè stesso. Moretti indaga psicologicamente nei drammi sociali dell'era moderna, nella civile Italia di fine ventesimo secolo, per ritrovare nel protagonista (infantile, incantato, profondamente ingenuo) una sorta di 'buon selvaggio' fatto e finito, pronto ad essere condizionato (e corrotto) da usi e costumi propostigli dall'esperienza circostante. Tutto ciò che prova è un riflesso della quotidiana violenza ed ignoranza attorno a lui: come non interpretare Bianca quale film innanzitutto politico e filosofico? E pure come un'altra grandiosa conferma per Moretti.
Il solitario professor Michele Apicella scruta i vicini e vive attraverso gli altri ciò che a lui manca: una vita reale. Si innamora di una collega e la frequenta, ma le rivela una passione morbosa. Un omicidio nel vicinato porta poi la polizia a sospettare proprio di Apicella.
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