Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Se "Ecce bombo" fu un caso e "Sogni d'oro" un film che non del tutto convinse i recensori, e ancora meno il pubblico, fu "Bianca" che consacrò Nanni Moretti come qualcosa di diverso dai "malincomici" e lo rese particolare: tra l'altro capace di un ottimo riscontro commerciale, il terzo lavoro di Moretti è tra le sue cose migliori. Michele Apicella, di nuovo, si chiama il protagonista, professore di matematica ( quindi un uomo anelante a una regolamentazione, a una codificazione delle cose) ma esprime un disagio costante: possiede addirittura dossier sulla vita delle persone attorno a lui, è talmente compreso nella propria solitudine fatta di sicurezze e richiamo ai valori tradizionali da non accettare cattive condotte di amici e conoscenti. Finchè Bianca ( una già affascinante Laura Morante) non giunge a far breccia nell'isolamento a portata di mano; il problema è che effettivamente, il protagonista ha a che fare con una scuola in cui vige un ordinamento quasi psicotico, il prossimo non gli piace proprio, e comunque anche il mondo esterno fa di tutto per farlo sentire "diverso", non accetto. Permeato di un umorismo sardonico e surreale che ne accentua l'intelligenza con cui è costruito, "Bianca" è uno dei film più moderni , e belli, di quel panorama poco confortante che fu il cinema italiano degli Ottanta: l'immagine di Moretti-Apicella che mangia pane e Nutella con foga disperata, il suo non saper stare accanto a qualcuno in un letto, gli sproloqui folli del personaggio, fanno partecipi di una pellicola molto più dolorosa di quanto non appaia ad una prima visione. Vent'anni e più dopo, è un film attualissimo.
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