Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Secondo horror di Avati dopo La casa dalle finestre che ridono: ancora un’ambientazione padana, e ancora un prete di mezzo... Nel complesso funziona abbastanza, ma tutto un po’ meno bene del precedente: meno inquietudine, interpreti meno convincenti. Forse è soltanto l’effetto del già visto.
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