Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Avati dirige e scrive (con il fratello, produttore, e Maurizio Costanzo) questo thriller-horror in cui non mancano immagini crude, colpi di scena, tensione. Tutto distribuito con un'efficace costruzione narrativa, per una sorta di 'sequel' (non tanto logico, quanto nelle atmosfere e pure nelle ambientazioni) della Casa dalle finestre che ridono, del 1977, con cui Zeder condivide anche gli sceneggiatori (nel precedente lavoro c'era anche la firma del co-protagonista Cavina). Dignitoso - ma non esaltante - Lavia, la storia gode di un buon intreccio ed il sangue 'marca il territorio' della vena più aggressiva e fantasiosa del regista bolognese, che di qui in avanti si darà quasi esclusivamente soltanto a commedie o film impegnati. Sufficiente.
Un giovane scrittore viene a conoscenza per caso della teoria dei terreni K del professor Zeder: luoghi in cui i morti hanno la possibilità di risorgere - e sfogare poi la loro aggressività sui vivi. Uno di questi luoghi è vicino a Ferrara; lo scrittore vi si reca per indagare, ma sarà una decisione pericolosa...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta