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2010 - L'anno del contatto

Regia di Peter Hyams vedi scheda film

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La recensione su 2010 - L'anno del contatto

di maso
6 stelle

 

 

Il sei politico più clamoroso della storia del cinema.

Hyams decise nel lontano ottantaquattro di dare una continuazione all'enigmatica interpretazione del romanzo di Arthur C. Clarke fornita da Kubrick adattando appunto il suo seguito dove una missione congiunta di astronauti americani e russi parte alla volta di Giove, alla ricerca dell'astronave Discovery per scoprire che cosa sia esattamente successo nella fallimentare missione che copriva tutta la seconda parte del film precedente.

L'idea di Hyams appare chiara anche oggi: cercare di spiegare in maniera accettabile la miriade di enigmi lasciati in orbita da Kubrick. Si può dire che ci sia riuscito ma avendo agito in maniera diretta e chiara sugli snodi della trama ha anche appiattito il suo film privandolo di quelle facinazioni che Kubrick era stato capace di creare, metterli a confronto però non è politicamente corretto perchè un capolavoro come "2001 A space odiessy" non poteva avere un seguito del suo livello, mi viene in mente un lontano avvicendamento avvenuto alla Juventus tanti anni fa quando Platini "Le roy" si ritirò e fu sostituito da Marino Magrin che da buon giocatore e niente più qual'era dichiarò alla fine del suo incarico "Cosa vi aspettavate? Che facessi la differenza come Platini?"

Ecco se l'approccio alla visione di 2010 è quello di assistere a un lavoro pari al film di Kubrick si rimarrà molto delusi, osservandolo invece in maniera più pacata si giungerà almeno al giudizio che il 99,99% della gente gli da: un grosso 6.

L'impianto scenografico è degno del film precedente anche perchè quindici anni in più di tecnologia gli hanno giovato, pecca invece di picchi emozionali nonostante un finale buonista che stemperò le acredini della guerra fredda e la minaccia nucleare.

Il cast è di tutto rispetto con Helen Mirren e John Litghow in ascesa professionale ma i loro personaggi non hanno troppo spessore, come gli altri del resto.

Ricompaiono tre pesonaggi fondamentali del film precedente: Roy Scheider sostituisce William Sylvester nel ruolo del dottor Floyd e ci da forse la interpretazione più anonima della sua carriera, a tal proposito è interessante osservare come in 2010 nel preambolo ricompare una istantanea del dottor Floyd nel cratere Tycho presa da 2001 per cui si può dire senza fallo che in questo film il protagonista è interpretato da due attori differenti.

 

 Keir Dullea sotto il pesante trucco ritorna nel ruolo di David Bowman

 

HAL 9000 viene rigenerato e questa parte è abbastanza soporifera con i noiosi dialoghi fra l'ordinatore e il dottor Chandra suo cratore che fanno rimpiangere gli stupendi silenzi ai quali Kubick aveva dato voce.

La grande emozione è invece fortissima con la ricomparsa di Keir Dullea nel ruolo della sua vita: l'astronauta David Bowman ha la cpacità di contattare mentalmente l'anziana madre sulla terra e poi ricompare all'interno dell'astronave in sembianze mutevoli, le stesse che lo avevano visto rapidamente compiere il ciclo vitale nel finale di 2001: nella tuta spaziale rossa, da anziano in nero, da vegliardo ma con un appropriato camice bianco e infine come feto cosmico, il fulmineo dialogo con Floyd è un momento di grande fascinazione che con gli stacchi repentini del montaggio fa rivivere le emozioni del grande Kubrick, l'ultimo stacco in particolare sul feto astrale scarica un brivido dietro la schiena grazie anche alle stupefatte rughe sul volto di Scheider nel tratto migliore della sua prova.

Tre osservazioni in fine: Scheider all'inizio del film in spiaggia utilizza uno dei primi modelli di Apple portatile mai creati, impressionante per l'epoca, nella rivista compaiono i volti dei presidenti delle due superpotenze in lotta che sono rispettivamente Clarke e Kubrick, nice touch.

 

 

Un errore di continuità dal film precedente che notai al primo impatto avendo visto 2001volte 2001 riguarda l'elmetto mancante dalla tuta blu nell'hangar della Discovery, erroneamente i realizzatori credettero fosse quello utilizzato da Bowman nella parte conclusiva del film ma in realtà il casco era quello verde preso dalla tuta stivata nella camera di decompressione del condotto di emergenza dal quale Bowman rientrava miracolosamente nella Discovery dopo la ribellione di HAL.

E' un film che coloro che amano 2001 devono comunque vedere e il permesso di farlo lo da proprio Kubrick che interpellato da Hyams sulla possibilità di realizzare questo film lo incoraggiò dimostrandosi un grande professionista oltre che un genio.

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