Regia di Paul Mazursky vedi scheda film
Sul tema dell'amore libero e relative complicazioni, a mio avviso, sono state prodotte pellicole più interessanti dal meno patinato cinema europeo. Di questo film mi hanno colpito due aspetti, per così dire a latere. L'intuizione precoce del regista che il sessantotto altro non fosse che un movimento partecipato, con cognizione di causa, solo da un nucleo di pochi eletti che poco condividevano nelle loro esistenze le cause concrete per cui si battevano. Quell'attenzione continua ai lussi e gli sfarzi delle abitazioni, club, ristoranti e costosissimi vizi (Las Vegas) dei protagonisti, non proprio comuni alla base sociale di "esclusi" a favore della quale si voleva infrangere la cupola di cristallo del potere costituito. Quindi lo sguardo spaesato delle coppie reduci dal fallimento orgiastico, così simile a quello che chiude sui giovani fuggiaschi de "Il Laureato". E' la rivoluzione di un momento e poi tutto torna come prima, ma forse anche questo, o proprio questo, è mutamento sociale.
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