Regia di Martin Brest vedi scheda film
Visto che oggi la sua stella è in declino (ormai quasi inesorabile anche se il suo nuovo film con Stiller mi ispira mica poco), rivedere Eddie Murphy così in forma (come lo è stato per tutti gli anni ottanta, prima di andare su un riclico troppo ripetitivo e con idee sempre peggiori alle spalle) devo dire che fa una certa impressione (positiva).
Martin Brest lo sfrutta alla perfezione ed il film che ne esce è immediato e soprattutto talmente scorrevole e dinamico da rendere la visione leggera, ma anche molto divertente.
Axel Foley (Eddie Murphy) è un poliziotto di colore dai metodi, e costumi, molto personali (è poco disciplinato) e per questo anche un po’ scomodo quando si parla dei casi sbagliati.
Così, dopo che gli è stato tolto l’incarico di seguire un caso di omicidio (peraltro la vittima è un suo amico), si prende una vacanza, si trasferisce nella ridente Los Angeles (lui è di Detroit) e comincia ad indagare per conto suo nel suo tempo libero.
Scopre parecchie cose sporche ed interessanti e viene obbligato a vedersela sia con la malavita sia con i colleghi che gli mettono i bastoni tra le ruote.
Eddie Murphy è in formissima (e la sua mitica risata qui funziona alla grande) e si vede fin dalle prime inquadrature, ma anche Martin Brest ha il considerevole merito di aver costruito un prodotto che vanta dalla sua tutte le caratteristiche vincenti che un film così, pensato in forma easy deve possedere (in più Foley ha tante caratteristiche che un mattatore come Murphy può rendere pregevoli).
Ne esce un film che mixa commedia e caratteri polizieschi che vanta un ritmo scatenato, battute divertenti sparse con metodica intelligenza, azione sempre ben gestita e questi sono fattori, magari non fantasiosi (soprattutto oggi), ma nemmeno poi così facili da coniugare in una forma così convincente.
Oggi poi può apparire anche un po’ inflazionato (di film simili se ne son fatti a bizzeffe, alcuni anche molto belli (penso a “Arma letale), altri meno, ma che magari possono contare su un’estetica più attuale), ma cavolo secondo me mantiene sempre il suo fascino.
Molto divertente, oggi non irresistibile, ma a suo modo è una sorta di classico.
VOTO : 8/10.
Sfrutta, come meglio non si potrebbe, la verve di Murphy ed è pure bravo nel costruire un prodotto semplice ma che funziona.
Ha tra le mani un personaggio sopra le righe e che viene presentato in un modo che esalta le sue caratteristiche. Lui si diverte un mondo, ma soprattutto trasmette al pubblico tutta la sua verve. Scatenato.
Passabile.
Adeguato per la parte e divertente il giusto.
Sufficiente.
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