Regia di Martin Brest vedi scheda film
Un ruolo dapprima pensato per Mickey Rourke, poi per Sylvester Stallone : ma la mossa che fece di "Beverly Hills cop" un successo tra i più eclatanti della storia del cinema, forse il primo film d'azione capace di totalizzare dollari e altre monete a vagonate, fu adattarlo all'astro nascente del botteghino Eddie Murphy, per la prima volta protagonista assoluto e immettere toni da commedia giovanile nella sceneggiatura. Oggi, venti anni e più dopo la sua uscita, appare come una pellicola marcatamente figlia dell'epoca che l'ha generata, abbina in modo un pò troppo deciso sparatorie con morti ammazzati e strizzatine d'occhio dello sbirro "discolo" Murphy, che , accentuando più che mai il carattere da casinista di Axel Foley, è ancora tenuto sotto controllo dal regista Martin Brest, uno che poi ha un pò deluso le aspettative cresciute attorno al suo nome. Come tanto piaceva negli anni Ottanta, si mischiano scene di sparatorie, incidenti colossali di automezzi più grossi possibile, e vola qualche battuta, per uno spettacolo di passabile intrattenimento, anche se l'humour presente non è di quelli che fanno saltare sulla sedia dal ridere.
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