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Un tranquillo weekend di paura

Regia di John Boorman vedi scheda film

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La recensione su Un tranquillo weekend di paura

di Gangs 87
6 stelle

Lewis, Ed, Drew e Bobby, sono quattro amici che decidono di passare un weekend lontano dal caos della città. Prendono le canoe e si recano in una remota vallata nel Sud degli Stati Uniti con l’intento di discendere il fiume che l’attraversa. Ma quello che doveva essere un tranquillo weekend tra amici si trasforma ben presto in una disavventura drammatica.

 

John Boorman adatta il romanzo di James Dickey Dove porta il fiume esaltando la potenza della natura e i pericoli che nasconde. Non solo, mostra le conseguenze mentali e decisionali che questa ha sull’uomo quando si sente minacciato o, cosa ancor più grave, in pericolo di vita. La combinazione di elementi genera un film che oscilla tra l’avventura e il thriller, lasciando lo spettatore in parte inorridito in parte sconvolto dalla violenza perpetrata in un contesto apparentemente normale.

 

Servendosi di una trama lineare interpretata da protagonisti convincenti, Boorman dirige una pellicola che rappresenta un caposaldo nella storia della settimana arte e che possiede tutti gli elementi di un thriller da manuale. Il nemico invisibile, la natura che si ribella all’uomo usurpatore e la morte che incombe laddove non si credeva neanche possibile che si palesasse.

 

Mi aspettavo un film diverso, almeno dalle recensioni che ho letto ma è evidente la bravura di Boorman, capace di trasmettere un senso di angoscia crescente. Anche l’idea di spostare il ruolo di protagonista da un personaggio all’altro, garantisce una dinamicità al racconto che altrimenti risulterebbe troppo ridondante anche perché collocato in uno scenario perpetuo, sempre uguale a sé stesso che, alla lunga, potrebbe annoiare.

 

Nota di merito a Jon Voight (Ed) che insieme a Burt Reynolds (Lewis) sono senza dubbio i protagonisti più eccelsi della pellicola; perfettamente calati nei ruoli, danno ai loro personaggi un senso di realtà che finisce per essere un nodo focale dell’intera narrazione.

 

Con alcuni limiti e qualche difettuccio resta comunque una pietra miliare assolutamente da vedere.

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