Regia di Robert Mulligan vedi scheda film
Come osservato da molti, il film sembra avere più di qualcosa in comune con Sentieri selvaggi, infatti vediamo anche in questo caso una donna rapita dai pellerossa che fatica enormemente a dover rientrare nella società dei bianchi. Ancor più con un figliolo accanto nato e cresciuto esclusivamente secondo usanze indiane. Il senso di spaesamento di madre e figlio è più che tangibile nella bella sequenza alla stazione ove viene loro descritto che dovranno prendere treni, coincidenze e attendere giorni per finire in un'altra città in cui ormai non hanno alcun tipo di legame, soprattutto con una società che li rifiuta apertamente. La figura di Sam Varner (Gregory Peck) non è certo affine all' Ethan Edwards interpretato da John Wayne; al contrario, esperto delle usanze dei pellerossa decide di adottare la coppia per avere un aiuto presso la sua fattoria nel Nuovo Messico. Presto dovrà fare i conti con il padre del ragazzo, il feroca Katawa (in originale Salvaje) che vuole reclamare moglie e figlio in particolare e che per questo fa strage di tutti coloro che incontra per arrivare ad individuarli. Abbastanza esile come sviluppo della trama (curioso che questo indiano da solo si metta a far stragi senza neanche avere un gruppo di guerrieri a supporto), per non parlare di alcuni buchi logici nella sequenza d'azione finale dove non si capisce bene che strategia abbiano in mente i due antagonisti salvo farsi imboscate a vicenda con risultati un po' assurdi di volta in volta (soprattutto il rapimento da parte di Katawa della moglie, per poi abbandonarla svenuta poco distante). Al di là di questi limiti il film può anche vantare un'ottima interpretazione di Gregory Peck, sempre a suo agio in ruoli piuttosto cupi ed una bella fotografia di Charles Lang. Curiosità: Gregory Peck è doppiato da un giovane Gigi Proietti.
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