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Delitti senza castigo

Regia di Sam Wood vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Delitti senza castigo

di ethan
8 stelle

'Delitti senza castigo', è un titolo abbastanza insipido e che poco ha da spartire con l'originale, 'Kings Row', riferito al nome della cittadina americana, in cui il film è ambientato a partire dalla fine dell'Ottocento fino ad arrivare all'inizio del secolo scorso.
Il tema di fondo è spesso ricorrente nel cinema a stelle e strisce, dagli albori fino ai giorni nostri: l'analisi di una piccola comunità, dall'apparenza idilliaca, che cova segreti o crimini inconfessabili, spesso e volentieri avvenuti all'interno della famiglia.
Qui seguiamo le storie di tre bambini, le cui vite saranno segnate da eventi tragici, ma dai quali sapranno trovare uno slancio per un futuro che si spera migliore.
Da adulti, i tre sono interpretati da Ann  Sheridan, Ronald Reagan, un uomo d'affari caduto in disgrazia e vittima di un incidente con conseguenze irreparabili, nella miglior prova della sua non esaltante carriera, a cui spetta la battuta più famosa del film - ''Where's the Rest of me?'' - dopo avere subito l'amputazione di entrambi gli arti inferiori e Robert Cummings, uno psichiatra che tenta di curarlo, ma il meglio lo danno i caratteristi in due parti indimenticabili: Claude Rains nel ruolo del padre che compie un'omicidio e poi si toglie la vita e Charles Coburn, usato in controtendenza in un ruolo altamente drammatico di chirurgo sadico che compie il suddetto gesto per 'punire' il ragazzo 'colpevole' di non essersi innamorato della figlia.
La regia di Sam Wood, anche se premiata con la candidatura all'Oscar, crea una bella tensione ma per lunghi tratti gira a vuoto, con certe sequenze tirate troppo per le lunghe.
Peccato che la versione colorizzata che ho visto non consenta di valutare la fotografia in bianco e nero del maestro James Wong Howe.
Voto: 7/8 (visto in v.o.)

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