Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Personalmente mi ritengo un “bertolucciano” e mi sono piaciuti quasi tutti i film del regista di Parma. “Novecento” è uno dei suoi film più ambiziosi, un tentativo di un kolossal nostrano con tonalità epiche e un sottofondo marxista che attraversa cinquant’anni di storia italiana, vista attraverso le vicende parallele di Olmo e Alfredo, rappresentanti della classe contadina e della borghesia, amici fin da bambini ma destinati inevitabilmente ad entrare in conflitto. Il film fu diviso in due “atti” per ragioni distributive, data la durata di oltre cinque ore, ma è un’opera unitaria che andrebbe giudicata come tale. La prima parte è la migliore, con l’infanzia dei due personaggi segnata dalla presenza dei rispettivi nonni, interpretati con ricchezza di sfumature dai due grandi “vecchi” Burt Lancaster e Sterling Hayden, e con una ricchezza di riferimenti visivi davvero impressionante nella fotografia di Vittorio Storaro che riprende il paesaggio emiliano come pochissimi hanno saputo fare. Nei suoi momenti migliori, il carattere epico della vicenda e dei personaggi può essere avvicinato a quello di un Omero; purtroppo il film è troppo lungo e risulta inevitabilmente discontinuo, con eccessi melodrammatici e passaggi narrativi piuttosto opachi, ma nel complesso la visione di Bertolucci dei conflitti di classe ha molto da offrire allo spettatore, pur con qualche semplificazione eccessiva e un ritratto dei contadini a volte troppo “agiografico”. Nel cast De Niro rende molto bene il carattere tormentato di Alfredo e forse supera in bravura un Depardieu più monolitico nel ruolo dell’eroe positivo; Dominique Sanda è sempre un’attrice di grande professionismo, ma non eguaglia la sua interpretazione nel “Conformista” dello stesso Bertolucci. Fra le varie sequenze, colpisce in particolare la crisi epilettica di Stefania Casini a letto con i due attori nudi, ma certamente i momenti da citare di questa prima parte sarebbero parecchi.
Voto 9/10
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