Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Bertolucci condensa il Novecento nei primi 45 anni del secolo in una tenuta agricola del parmense. E per un regista parmigiano di nascita è quasi naturale far iniziare la sua storia del "secolo breve" con la morte di Giuseppe Verdi, avvenuta nel 1901, annunziata da un contadino gobbo truccato da Rigoletto.
La vicenda è quella di due famiglie, una della borghesia agraria e l'altra contadina, attraverso tutti gli snodi del primo Novecento, dalla nascita del socialismo alla Prima Guerra Mondiale, dalle proteste dei lavoratori agricoli all'avvento del fascismo.
Le due famiglie, al di là del rispetto personale (nel caso dei più giovani anche dell'amicizia) che si portano i componenti, sono destinate a trovarsi su sponde diverse ed inevitabilmente nemiche sul piano dello scontro sociale.
La narrazione di Bertolucci si muove spesso con cadenze da melodramma e, nonostante qualche lungaggine, il racconto funziona, sia quando si muove tra le coltivazioni e gli stagni della campagna parmense, sia quando ricostruisce la vita e i dialoghi della borghesia agraria. Quest'ultima costituirà, con poche eccezioni, il sostegno e il trampolino di lancio dal quale prenderà l'abbrivio il fascismo per la sua ventennale e tragica avventura.
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