Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Centocinquantacinque minuti. Ed è solo la prima parte. Novecento è un film impostato sulle metà: diviso in due parti (sconfinate entrambe, come si è appena visto), diviso fra due protagonisti, diviso fra due strati sociali inconciliabili nonostante l'amicizia fra i ragazzi, diviso infine fra le ambizioni di affresco storico-sociale e quelle di romanzo di personaggi e caratteri. Da questo punto di vista le due strade verranno in seguito percorse con maggior completezza (e successo), rispettivamente, da Olmi (L'albero degli zoccoli, 1978) e da Leone (C'era una volta in America, 1984). Qui Bertolucci cerca di fondere tutte queste componenti, non sempre riuscendo a far amalgamare a sufficienza i materiali, ma realizzando un immenso quadro d'insieme che racconta l'Italia rurale (emiliana, ma non solo) della prima metà del ventesimo secolo, cercando al tempo stesso di suscitare emozioni narrando l'amicizia fra Olmo e Alfredo, poli opposti di un rapporto strettissimo. Opera davvero colossale, con un cast stellare - Robert De Niro, Gerard Depardieu, Burt Lancaster, Stefania Sandrelli, Donald Sutherland, Dominique Sanda, Alida Valli e tanti altri - e ambizioni altissime raggiunte non molto spesso. Anche il cast tecnico è ad altissimi livelli: fotografia di Vittorio Storaro, colonna sonora di Ennio Morricone, montaggio di Franco Arcalli (che firma la sceneggiatura insieme al regista e al fratello Giuseppe), per una co-produzione italo-franco-tedesca. In una scena memorabile c'è un insistito e gratuito nudo frontale di De Niro e Depardieu, masturbati in contemporanea dalla stessa ragazza. Superfluo? In due ore e mezza qualcosa, certamente, si poteva eliminare. 6/10.
Nati nello stesso giorno, all'inizio del Novecento, Alfredo (figlio del padrone del podere) e Olmo (figlio di una contadina e di non si sa chi) crescono insieme, come grandi amici, passando attraverso la prima guerra mondiale e il fascismo.
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