Regia di Jean Vigo vedi scheda film
Il debutto di Jean Vigo nel cinema, appena venticinquenne, è tutto in questi ventidue minuti di pellicola, un documentario piuttosto atipico sulla città di Nizza: se da un lato il regista pare voler mostrare il divertimento, il lusso e la gioia degli abitanti e dei turisti, dall'altra le immagini risaltano un gusto per il vacuo e per l'ostentazione abbastanza discutibile, in un'atmosfera decadente che mal si accosta all'appariscente e sfarzoso stile di vita dei caffè lungo i viali, del casinò, delle rinomate e affollate spiagge. Ad aiutare Vigo c'è l'amico e direttore della fotografia Boris Kaufman, fratello di Dziga Vertov (il cui vero nome era Denis Kaufman) e memore della lezione dell'appena uscito L'uomo con la macchina da presa (Vertov, 1929) in cui il realismo della scena conta persino più dei contenuti della scena stessa. Montaggio rapido, ritmo alto, l'utilizzo del ralenti e un tocco di voyeurismo (che conferisce ancora maggior realismo alle riprese) fanno di A proposito di Nizza un'opera prima ispirata e assolutamente anticonvenzionale; il sonoro era già arrivato, ma a Vigo - anche sceneggiatore - non interessa: nel cortometraggio non compaiono infatti neppure didascalie scritte e l'unico commento sonoro è affidato alla (malinconica) fisarmonica di Marc Perrone, autore ed esecutore delle musiche. 7/10.
Documentario sulla città di Nizza, meta turistica dotata di strutture di lusso, in cui lo sfarzo e l'eleganza abbondano.
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