Regia di Jean Vigo vedi scheda film
Nizza come un oggetto con cui giocare. In questo cortometraggio, la gente e le cose si muovono come in un immenso flipper della mondanità, o in una sontuosa giostra dell'eccentricità, le cui geometrie sembrano fatte apposta per essere guardate da prospettive sghembe, a cavallo di un cinepresa danzante, impegnata in voli acrobatici e vertiginosi girotondi. Le immagini, dalla plasticità un po' scultorea, un po' caricaturale, sembrano anticipare l'impronta stilistica di Henri Cartier-Bresson, ossia quella singolare capacità di isolare, dentro all'inarrestabile flusso della normalità, i rari istanti in cui le idee universali (l'amore, la vanità, la miseria, la morte) si condensano in curiosi emblemi umani dalle pose inusitate. Il ritratto deve cogliere il punto debole della persona, ossia quel connotato che sfugge momentaneamente alla coscienza, alla convenzione, alla disciplina, e che ne rivela l'anima primordiale, sia pur filtrata dal carattere unico della sua individualità: tutti gli amanti appartengono all'amore, e tutti i brutti alla bruttezza, eppure ognuno rappresenta la propria categoria in maniera esclusiva e irripetibile. Questo è il significato delle gallerie di borghesi, pupazzi, popolani, ballerine, operai che Jean Vigo trasforma in un vivace carosello surreale, condito da accostamenti irriverenti (le riprese del carnevale mescolate ad inquadrature di monumenti funerari) e provocatori (al lungomare, con gli eleganti caffé all'aperto e il lussuoso Negresco, fanno da contrasto il sudiciume e lo squallore dei quartieri bassi). A propos de Nice è lo studio cinematografico di una realtà complessa e ricca di insanabili paradossi; il confronto dinamico delle opposte singolarità è il principio guida di un'estetica che sfida la presunta (e celebrata) armonia dell'insieme, ponendo in primo piano le punte aguzze di tante dolorose stonature.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta