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A propos de Nice

Regia di Jean Vigo vedi scheda film

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La recensione su A propos de Nice

di steno79
8 stelle

"A propos de Nice" è un cortometraggio documentario di circa 23 minuti, primo film in assoluto realizzato dall'enfant prodige della regia Jean Vigo a soli 25 anni. Vigo è diventato un mito sia per aver realizzato due capolavori come "L' Atalante" e "Zero in condotta", sia a causa della sua morte precoce, ma questo "A propos de Nice" è un corto che si guarda ancora con piacere a quasi un secolo di distanza, un'operina inserita in un programma estetico che si confronta con le avanguardie surrealiste e sovietiche dell'epoca, come è stato giustamente osservato, ma anche un film decisamente personale realizzato da un virtuoso della macchina da presa, che purtroppo ebbe poche occasioni per sperimentare il suo talento. Si tratta di un flusso di immagini, solo apparentemente disordinato, dove Vigo ci mostra alcuni aspetti della città di Nizza nel 1929, dove si era trasferito per curare la tubercolosi: vediamo riprese aeree della città, poi immagini della spiaggia e del lungomare, immagini di persone benestanti che praticano sport come il tennis, quartieri popolari dove le donne lavano i panni in spazi all'aperto, ovviamente con un sottotesto sul contrasto ricchezza/povertà, poi molto spazio è dedicato alle immagini della sfilata di carri per il carnevale, al casinò e ad alcune navi che attraccano nel porto.

La sensibilità anarchica del regista è evidente, così come una certa demistificazione dei rituali borghesi: Vigo si avvale della preziosa collaborazione di Boris Kaufman, futuro direttore della fotografia di importanti film americani come "Fronte del porto", per elaborare immagini insolite, collegate fra loro in un montaggio vertiginoso che non si può non accostare a quello di "L'uomo con la macchina da presa" di Dziga Vertov, uscito praticamente in contemporanea, con Vertov che fra l'altro era il fratello di Boris Kaufman... Un film che in poco più di 20 minuti lascia lo spettatore con sensazioni contrastanti, ma prevalentemente gravi, rimandando in più occasioni alla morte, di cui lo sfortunato regista già sentiva la presenza nonostante fosse nel fiore della gioventù. Esteticamente rilevante, per quanto a mio parere non arrivi alla compiutezza stilistica del citato capolavoro di Vertov o di "Pioggia" di Joris Ivens, è un saggio di virtuosismo filmico condensato in un minutaggio molto ridotto, una galleria di inquadrature che fanno a pezzi la visione stereotipata della città, lasciando spazio ad una sinfonia visiva di indubbia originalità che reca intatto il marchio poetico di un grande artista dello schermo.

Voto 8/10

 

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Ultimi commenti

  1. claudio1959
    di claudio1959

    Grazie di aver recensito questa opera di Vigo e raccontato molto bene io adoro Vigo

    1. steno79
      di steno79

      Grazie Claudio, di Vigo mi manca soltanto il breve documentario Jean Taris re del nuoto, che prima o poi vedrò. Un grande del cinema purtroppo morto troppo presto

    2. claudio1959
      di claudio1959

      Sì purtroppo si

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